Vittoria doveva essere e vittoria è stata. 3-0 sull’Atalanta, 3 punti in carniere. Ma il successo pieno non è stata l’unica buona notizia per Rastelli e tutti i tifosi rossoblù. Perché la squadra ha vinto e anche convinto, in quello che era da considerare uno scontro diretto per la salvezza. Saranno state le scelte del tecnico, che ha effettuato un paio di modifiche rispetto alla gara di Bologna; sarà stato il rientro di Joao Pedro e si è vista l’importanza della fantasia e dei guizzi del brasiliano; sarà stata la giornata felice degli attaccanti, Borriello e Sau, letteralmente imprendibili ed entrambi in gol. E se è vero che gli episodi nel corso di una partita hanno la loro importanza, non si può non citare la grande parata di Rafael sul rigore di Paloschi sull’1-0 che avrebbe potuto cambiare l’andamento del match. Soprattutto è stato l’atteggiamento aggressivo e attento di un Cagliari terribilmente somigliante a quello dell’anno scorso, quando ghermiva gli avversari al Sant’Elia, avvolgendolo tra le sue spire prima di finirlo con letali affondi, al di là della categoria. Una squadra che ha reagito come le si chiedeva, mettendoci grinta e cuore, sospinta dal calore dei tifosi. Il Sant’Elia è la culla ideale per un Cagliari cui ora si domanda di esprimersi anche lontano dall’Isola.
Pre-partita pieno di pathos e sentimento per il ritorno allo stadio, dopo tanti anni, del Bomber Gigi Riva, accorso a celebrare l’omaggio al grande Nenè. Insieme a lui anche i compagni dello scudetto: Mario Brugnera, Ricciotti Greatti, Cesare Poli, Adriano Reginato e Beppe Tomasini. Da brivido il momento di silenzio in onore del campione brasiliano e dell’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Prima della partita consegnato al capitano dell’Atalanta un oggetto artistico creato da Ceramiche d’Arte Giovanni Deidda di Assemini. Rastelli inserisce dall’inizio Pisacane, avanzando Isla a centrocampo, e Tachtsidis in mezzo al campo. Padoin passa a sinistra. Al centro della difesa Ceppitelli si affianca a Bruno Alves. Il Cagliari parte a spron battuto: Joao Pedro e Sau dimostrano subito di esserci, con un paio di giocate brillanti. Murru si fa vedere con una discesa conclusa con un cross teso, Masiello di testa spedisce in angolo. Al 3’ episodio molto dubbio: Joao Pedro, innescato da un lancio di Tachtsidis, si trova la strada sgombra verso Berisha, uscita del portiere albanese che travolge il brasiliano una volta dopo che il 10 rossoblù aveva toccato il pallone. Ad occhio, la stessa dinamica dell’azione che era costata l’espulsione a Storari a Bologna. L’arbitro Fabbri invece decide di lasciar correre. Al 7’ i rossoblù passano: Murru rilancia sulla trequarti sinistra servendo Joao Pedro, cross invitante sul quale si avventa Borriello: sinistro a incrociare in anticipo sul difensore, Berisha può solo stare a guardare il pallone infilarsi nell’angolo lontano. All’11’ Joao Pedro per Sau, che si libera al tiro con una serie di finta, Berisha si oppone di piede. Gasperini opera un paio di cambiamenti tattici, l’Atalanta si sistema meglio sul campo e piano piano guadagna metri. Anche perché la pressione del Cagliari si affievolisce, i rossoblù rifiatano dopo l’inizio strepitoso. Kessie sulla destra e ancora di più Gomez dalla parte opposta sono costanti pericoli. Proprio su imbucata dell’ivoriano, Kurtic si ritrova solo in posizione regolare oltre la linea dei difensori, fortunatamente il tiro dello sloveno è debole e Rafael non ha nessun problema a bloccare. Al 33’ ennesima azione di Gomez, che salta Pisacane all’ingresso dell’area di rigore. Il difensore allunga il piede, tocca l’argentino che cade. Fuori area secondo le immagini televisive, ma l’arbitro indica il dischetto. Tira Paloschi, forte e centrale, Rafael rimane in piedi e respinge. Sulla respinta, Sau fila via in contropiede, vince l’uno contro uno con Masiello, tiro forte, Berisha ancora una volta si fa trovare pronto. La partita si infiamma, l’Atalanta attacca a pieno organico, ma le occasioni più pericolose sono del Cagliari. Borriello da fuori area spara un sinistro velenoso, Berisha para non trattenendo il pallone che però per sua buona sorte rimane lì. Dopo l’intervallo, Gasperini manda subito dentro D’Alessandro per Masiello: chiara la scelta di allargare il gioco con un altro esterno d’attacco. Al 49’ Sau intelligentemente ruba palla a Zukanovic trovandosi contro Conti ultimo uomo: il difensore è bravissimo a fermarlo senza commettere fallo. Ancora Sau, spumeggiante e in palla, serve Joao Pedro solo davanti a Berisha: tiro centrale, il portiere si salva. Poco male perché passano un paio di minuti e il Cagliari raddoppia. Ottima triangolazione che libera Isla in piena area: sguardo al centro e tocco dietro per Sau, destro perentorio e palla nell’angolo basso. Subito gli altri cambi di Gasperini: Gagliardini per Kurtic, poi Grassi per l’infortunato Carmona. Il Cagliari adesso però ha in mani la partita. Barella rileva Joao Pedro: ottimo il debutto del brasiliano. Al 71’ non scatta la trappola del fuorigioco dell’Atalanta, Sau è solo davanti al portiere, lo salta ma si allarga troppo, rientra, tiro che Berisha tocca sul palo. Al 73’ Marco Borriello, con una punizione magistrale sigilla definitivamente la partita. Nel finale il Cagliari si diverte, l’Atalanta scoraggiata molla la presa. Entrano Bittante, all’esordio, e Munari, per Pisacane e Isla. I rossoblù costruiscono altre due occasioni: prima Berisha perde il pallone su un angolo dalla destra attaccato da Bruno Alves, poi Munari non arriva in tempo su un cross basso di Bittante, Finisce 3-0: mercoledì si va a trovare i campioni dell’Italia della Juventus a Torino.