IL RITORNO DEL DETECTIVE ERIC SHAW: IL NUOVO THRILLER DELLA SCRITTRICE DI CARBONIA RITA CARLA FRANCESCA MONTICELLI

ph: Rita Carla Francesca Monticelli


di Alessandro Carta

La malattia mentale è solo un modo più accettabile di definire il male che alberga nell’animo di certe persone? Se lo domanda il detective Shaw in “Sindrome”. Questo thriller procedurale vede il ritorno dei personaggi de “Il mentore” nell’investigazione su due casi paralleli che coinvolgono in prima persona il protagonista. Dopo il successo internazionale di “The Mentor”, l’edizione inglese de “Il mentore” edita da AmazonCrossing e divenuta un bestseller internazionale con oltre 165.000 lettori in tutto il mondo, Rita Carla Francesca Monticelli torna a raccontare le vicende di Eric Shaw, caposquadra della polizia scientifica di Scotland Yard, nel suo nuovo romanzo “Sindrome”. Il libro è disponibile a partire dal 21 maggio 2016 in formato ebook sui principali retailer online a 2,99 euro e in edizione cartacea a 10,99 euro. Si tratta del secondo volume di una trilogia che si concluderà nel 2017 con “Oltre il limite”. Malgrado tutto appaia in una scenografia d’oltre confine italiano, Rita Carla Francesca Monticelli è nata a Carbonia nel 1974 e vive a Cagliari dal 1993, dove lavora come scrittrice, oltre che traduttrice letteraria e scientifica. Laureata in Scienze Biologiche nel 1998, in passato ha ricoperto il ruolo di ricercatrice, tutor e assistente della docente di Ecologia presso il Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia dell’Università degli Studi di Cagliari. E’ un’appassionata di fantascienza che finora le ha dato larghe soddisfazioni a livello internazionale. In quest’ultimo thriller “Sindrome”, a distanza di ventuno mesi dalla drammatica scoperta dell’identità del serial killer denominato ‘morte nera’, si ritrova il caposquadra della scientifica Eric Shaw, la detective della omicidi Miriam Leroux e la criminologa Adele Pennington alle prese col caso dell’omicidio di due spacciatori collegati a un noto trafficante di droga, Aiden Murphy, evaso appena due settimane prima nell’assalto del furgone della polizia penitenziaria che lo stava riportando in prigione dopo un’udienza in tribunale. Eric, però, si trova a vivere un periodo difficile, combattuto tra il dovere di assicurare i criminali alla giustizia, che in passato l’ha talvolta spinto a manipolare le prove fisiche pur di impedire che il colpevole venisse scagionato, e la consapevolezza di essersi lui stesso reso connivente nei confronti di un’assassina, da cui suo malgrado non può o non vuole allontanarsi. Nella speranza di rimettere ordine nella propria vita, ha ripreso a frequentare una sua vecchia fiamma, la dottoressa Catherine Foulger, primario di pediatria dell’Ospedale St Nicholas di Londra. Ed è proprio per via di questa relazione che viene a conoscenza dell’accusa mossa da un’infermiera dello stesso reparto nei confronti della madre di un paziente, resasi a suo parere responsabile dei ripetuti peggioramenti del bambino. I due casi si dipanano in parallelo nel giro di pochi giorni durante i quali l’investigazione si intreccia fatalmente con la vita privata di Eric e con quella della sua allieva, in un susseguirsi di omicidi, colpi di scena e rivelazioni. “Sindrome”, oltre a proporre al lettore due casi investigativi intrecciati che coinvolgono in prima persona i personaggi principali, sviluppa il dilemma con cui si è chiuso “Il mentore”: mette a nudo l’incapacità del protagonista di considerare totalmente sbagliati i delitti della sua allieva, che da bambina aveva assistito al massacro della propria famiglia. Ciò lo porterà a osservare da vicino il sottile limite che separa il bene dal male, ben sapendo che, se mai dovesse oltrepassarlo, non potrebbe più tornare indietro. Eric Shaw si ritrova coinvolta nel caso di un’infermiera che accusa una madre di essere responsabile di una serie di violenti episodi febbrili che hanno colpito suo figlio Jimmy, di soli dieci anni. Quest’ultima si accanirebbe sul proprio bambino, peggiorandone le condizioni di salute, per attirare su di sé l’attenzione e la compassione del personale sanitario. Eric ne viene a conoscenza casualmente, poiché la pediatra che ha in cura il piccolo paziente, Catherine Foulger, è una sua vecchia fiamma, che il detective ha ripreso a frequentare di recente nella speranza di rimettere ordine nella propria vita dopo aver scoperto l’identità del serial killer denominato ‘morte nera’. Ma la sua ex-compagna Adele Pennington, criminologa del Laboratorio di Scienze Forensi, non ha affatto accettato di buon grado questa nuova relazione.

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