Il letame delle mucche per alimentare camion e veicoli professionali. Lo smaltimento dei reflui di allevamento, che in molte aree d’Italia rappresenta un problema anche per i limiti imposti dalla Direttiva Nitrati, diventerà ad Arborea, ad Oristano, uno dei progetti più promettenti nel campo delle bioenergie, capace di integrare, nello stesso ciclo aziendale, mobilità e agricoltura all’insegna delle sostenibilità. Un modello che, viste le particolarità della regione Sardegna, sprovvista di una rete capillare di distribuzione del gas, diventa d’avanguardia grazie all’upgrading del biogas a biometano liquido, diventando anche un caso di studio internazionale. Il Cib, Consorzio Italiano Biogas, lo porta a Regatec 2016, la terza conferenza internazionale sulle tecnologia di gas ed energia rinnovabili, a Malmoe, in Svezia. Quello di Arborea è uno degli esempi più evidenti di Biogasfattobene, modello circolare italiano di integrazione della filiera del biogas e del biometano in agricoltura. La cooperativa Assegnatari Associati Arborea (3A), che prende il nome dall’omonima cittadina di appena 4mila abitanti, è la più grande realtà lattiero-casearia della Sardegna e gestisce il 90% del latte vaccino prodotto nell’isola. Fondata nel 1956, la cooperativa riunisce 248 soci e 330 dipendenti e nel 2014 ha registrato ricavi per 150 milioni di euro. Arborea si trova, però, in una zona considerata vulnerabile da nitrati e il terreno non è sufficiente per l’uso agronomico del letame prodotto. Ciò che rappresenta un grave problema sia a livello ambientale che economico, ovvero la gestione delle deiezioni di 50mila vacche di razza frisona e brown swiss, potrebbe essere risolto grazie a un progetto che potrebbe concretizzarsi in meno di 2 anni. I reflui di allevamento verranno convogliati in tre digestori anaerobici per produrre biogas e, dopo un ulteriore processo di upgrading, biometano liquido, destinato all’alimentazione dei veicoli aziendali, ma anche di quelli di aziende vicine. Ogni veicolo potrà abbattere le emissioni di Co2 del 97% rispetto a un corrispondete automezzo che viaggia con combustibili fossili, con una riduzione, inoltre, del 90% del particolato e del 50% di ossidi di azoto (NoX). Saranno previste tre stazioni di rifornimento, una vicino all’azienda e le altre due in provincia di Cagliari e Sassari, in vista di una graduale conversione a metano dei veicoli aziendali di tutte le aziende della cooperativa. La cooperativa ha bandito una gara invitando 13 aziende altamente qualificate da tutta Europa. Alla fine di maggio è prevista l’apertura delle offerte e l’avvio del processo di autorizzazione. La costruzione dei tre digestori anaerobici e dell’impianto di upgrading del biometano partirà a fine 2016. A fine 2017 è infine previsto l’avvio della produzione di biometano. Il trattamento di 335 metri cubi di letame al giorno produrrà a pieno regime quasi 4,5 tonnellate di biometano liquido. La case history di Arborea sarà anche al centro del progetto europeo Isaac per la crescita della “consapevolezza sociale del biogas e del biometano”, coordinato da AzzeroCo2, in partnership con il Cnr, Il Consorzio Italiano Biogas, Legambiente e ChimicaVerde e finanziato dal programma Horizon 2020.