ANTEPRIMA ASSOLUTA A NUORO IL 6 APRILE DEL FILM “L’ACCABADORA” DI ENRICO PAU

ph: Enrico Pau e Donatella Finocchiaro


di Bruno Culeddu

Anteprima assoluta per “L’Accabadora” di Enrico Pau a Nuoro il 6 aprile.

Il film è stato scelto dal presidente dell’ISRE – Istituto Superiore Regionale Etnografico – Bruno Murgia e dal direttore artistico della neonata manifestazione Alessandro Stellino per inaugurare la prima edizione di “IsReal-Festival di Cinema del Reale”, in programma a Nuoro dal 6 al 10 aprile prossimi.

È il primo riconoscimento importante per la terza opera del regista cagliaritano che si era già imposto con “Pesi Leggeri” e “Jimmy della Collina”, vincitore quest’ultimo del Premio della  della confederazione internazionale cinema d’arte e d’essay al 59° Festival internazionale di Locarno.

Scritto dal regista con Antonia Iaccarino e prodotto da Film Kairos e Mammoth Film, il film è interpretato da Donatella Finocchiaro, Barry Ward, Carolina Crescentini, Sara Serraiocco e Anita Kravos.

 “L’Accabadora” di Enrico Pau non è collegato l’omonimo fortunato romanzo di Michela Murgia.

La donna a cui, secondo leggende e dicerie, le comunità rurali affidavano il compito di interrompere l’agonia dei moribondi nel film  si muove nelle campagne del Campidano e nella città di Cagliari bombardata dagli americani, durante la seconda guerra mondiale.

L’Accabadora”  ha origine dal mio desiderio di confrontarmi con il passato della nostra terra – spiega il regista  – “Ho voluto tornare indietro a quei giorni drammatici per dare forma ai racconti di mia madre bambina sotto le bombe. La guerra e le sue distruzioni costrinsero molti a lasciare la città con le sue comodità, i suoi caffè, i suoi cinema, i suoi teatri, per cercare riparo nella campagna. Decine di migliaia di cagliaritani sfollarono, ma qualcuno rimase a tenerla in vita, e a loro è dedicato il film“.

Per tutta la durata di “IsReal – Festival di Cinema del Reale,  sarà possibile visitare negli spazi del Museo del Costume le foto di scena di Nicola Casamassima e Francesca Manca di Villahermosa e una mostra dei costumi realizzati per la protagonista da Antonio Marras.  

Volevamo uscire dall’idea stereotipata di Sardegna – ha precisato Enrico Pau – che troppo spesso vediamo nei quadretti di un certo folklore che imprigiona la nostra identità ai temi classici del nero, del bianco delle pecore, dei paesini pietrosi collocati su montagne impervie come quelle della Barbagia. Ho chiesto ai miei reparti artistici di colorare tutto ispirandosi all’idea pittorica di alcuni grandi artisti sardi degli inizi del Novecento, volti alla ricerca di una luce diversa per tratteggiare un’isola più sognata che reale. Lo stesso vale per i costumi disegnati da Marras per vestire la nostra Accabadora, come il suo mantello: un oggetto senza tempo, un abito che la giovane donna ha ereditato dal passato della sua famiglia e che svolge un ruolo fortemente simbolico“.

Non vediamo l’ora di vedere il film anche negli schermi della Penisola.

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