di Luca Contini
Ha trovato conferma in una ricerca scientifica internazionale pubblicata nella prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) la scoperta sulla Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) fatta negli anni scorsi dalla dottoressa Simonetta Clemente, specialista neurologa che attualmente dirige l’Unità Operativa di Riabilitazione dell’Asl di Nuoro e direttrice del Centro di Riabilitazione di Macomer. Lo rende noto un comunicato della Asl nuorese rimarcando l’importante risultato che, già nel 2012, aprì nuove prospettive nella cura dei sintomi della grave malattia neurodegenerativa. Alla base delle osservazioni iniziate quattro anni or sono nel Centro di Riabilitazione di Macomer da Simonetta Clemente, gli effetti benefici che, in maniera quasi del tutto casuale, si riscontrarono in un paziente malato di Sla dopo l’assunzione del P.E.A (il Palmitoiletanolamide) sostanza dalle proprietà analgesiche e antinfiammatorie, «un composto endogeno a effetto cannabinergico con proprietà antinfiammatorie, scoperto anni fa da scienziati italiani del gruppo che annoverava, tra gli altri, il Premio Nobel Rita Levi Montalcini». «I risultati che riscontrammo – ricorda la responsabile dell’Unità Operativa di Riabilitazione dell’Asl di Nuoro – furono straordinari poiché, dopo appena 15 minuti dall’assunzione della sostanza, il paziente mostrava evidenti ed importanti benefici. Il caso fu seguito in maniera dettagliata corredando i diversi passaggi del protocollo neuro-riabilitativo anche attraverso la registrazione filmica dei progressi ottenuti dal paziente. Verificammo un’analoga risposta in una paziente donna e, nel maggio del 2012, presentammo i risultati al Congresso nazionale della Società italiana di Riabilitazione Neurologica svoltosi quell’anno a Milano. In seguito – aggiunge il dirigente medico – tentammo di ottenere, purtroppo senza riuscire nel nostro intento, un finanziamento per ampliare la sperimentazione col coinvolgimento dell’Università di Sassari». Sempre nel 2012 le osservazioni della dottoressa Clemente «furono pubblicate – ricorda la nota della Asl – su “PubMed”, database della letteratura scientifica biomedica del National Center for Biotechnology Information (NCBI)»
L’articolo scientifico di PNAS che riprende quella ricerca sperimentale iniziata a Macomer «parte dalle medesime osservazioni della dottoressa Clemente giungendo alla stessa conclusione, ma basandosi su una casistica più ampia». «È una conferma autorevole e importante – rimarca la specialista – al nostro lavoro, che apre nuove e importanti prospettive di ricerca per individuare un nuovo approccio terapeutico e consentire un risultato neuro-riabilitativo più duraturo nel tempo per questa grave malattia neuro-degenerativa».