di Giuseppe Paschetto
Pronta la campagna per la raccolta fondi per comprare l’isola di Budelli, la futura “Isola dei ragazzi” – tutti possono versare il proprio contributo – non svendere ai privati il patrimonio culturale e ambientale italiano – su Budelli deve continuare a sventolare la bandiera italiana insieme a quella sarda
Lo scorso 15 febbraio quando ho letto nella classe II B della Scuola Media di Mosso (Biella), l’articolo che parlava della nuova messa all’asta dell’isola di Budelli ci stavamo occupando già da qualche tempo di analisi di problemi ambientali con la tecnica dell’esame di cause, effetti e rimedi. Effetto serra, buco dell’ozono, inquinamento, deforestazione, diminuzione della biodiversità… problemi affrontati non solo teoricamente ma attraverso la proposta di comportamenti individuali e collettivi che potesse cambiare la situazione. E così la questione Budelli si è inserita in questo contesto. Alunni abituati a farsi domande e cercare risposte, progettare e comunicare hanno trovato naturale scrivere una lettera alla stampa proponendo una grande colletta per raccogliere i 3 milioni di Euro necessari ad acquistare l’isola sarda. Per farne che? Mantenerla di proprietà pubblica e sviluppare azioni di tutela e valorizzazione eco-sostenibile. Il resto è storia nota: dopo la pubblicazione della lettera sulla prima pagina della Stampa e la grande risonanza ottenuta attraverso la pagina Facebook il progetto scolastico “Non si s-Budelli l’Italia!” ha ottenuto consensi a livello nazionale e poi addirittura mondiale. Ora, attraverso un accordo con WWF Italia la campagna raccolta fondi è pronta a partire e speriamo siano in tanti a versare il proprio contributo. C’è bisogno di tutti e sono ben accetti anche contributi consistenti da parte di singole persone o enti e associazioni ma quello che preme è soprattutto una mobilitazione di coscienze la più capillare possibile. L’ideale sarebbe davvero che ognuno dei 60 milioni di Italiani versasse la piccolissima cifra di 5 centesimi e l’obiettivo sarebbe raggiunto. Perché la filosofia dell’intervento di questi ragazzi è chiara: il patrimonio culturale e ambientale italiano non si svende ai privati. Su un gioiello come Budelli deve continuare a sventolare la bandiera italiana insieme a quella sarda e deve essere patrimonio collettivo da fruire con rispetto. Ci teniamo in particolare alla collaborazione di tutte le scuole per questa operazione di cittadinanza collettiva che vede i nostri alunni protagonisti in ogni fase del progetto e anche delle associazioni come la F.A.S.I., la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia e l’identità si affermano anche attraverso progetti “utopistici” come quello dei ragazzi della Media di Mosso, in cui dal basso ci si mobilita per il valore del bene comune.
Sosteniamo questa bellissima iniziativa
Bellissima iniziativa, sarebbe bello se venissero coinvolte tutte le scuole d’italia e in particolare quelle della Sardegna.
Al più presto fatte sapere ulteriori notizie per poter aiutare in modo concreto questa iniziativa.
Grazie e bravi ragazzi