di Maria Vittoria Dettoto
Si è svolto ieri mattina presso l’aula consiliare del municipio di Ozieri, l’incontro congiunto tra i rappresentanti istituzionali dei comuni di Ozieri, Thiesi, Alghero ed Ittiri sul tema sanità.
Alla riunione hanno presenziato il sindaco di Ozieri Leonardo Ladu, il sindaco di Thiesi Gianfranco Soletta, il sindaco di Ittiri Antonio Sau, i membri delle commissioni sanità dei comuni presenti:tutti si sono detti propensi a continuare a portare avanti una riforma della sanità che preveda innanzitutto il riconoscimento di nosocomi di primo livello per gli ospedali di Ozieri e Alghero, ma in primis chiedono di avere parità di trattamento rispetto ad altre aree geografiche della Sardegna, in primis l’area metropolitana di Cagliari.
Ad aprire i lavori è Bruno Farina, presidente della commissione sanità del Comune di Ozieri che da subito sottolinea il fatto che dall’indomani della presentazione della riforma di legge sulla sanità isolana, il consiglio comunale di Ozieri abbia lavorato affinché si porti avanti in modo unitario ed equo gli interessi dei cittadini residenti nel Nord Sardegna.
Si domanda perché non venga attribuito il primo livello ai nosocomi di Ozieri ed Alghero.
Perché nella quantificazione del numero degli utenti potenzialmente raggiungibili dai due ospedali, non si tenga conto dell’intero bacino della provincia di Sassari, ma si faccia semplicemente una somma dei cittadini residenti nelle zone di Alghero ed Ozieri.
Questo aspetto viene successivamente ripreso da Alessandro Asale, presidente della commissione sanità del comune di Alghero che lamenta di fatto una disparità di trattamento nei confronti dell’area metropolitana di Cagliari.
Ricorda che per essere classificati hub occorra un presidio di I livello realizzabile ad Alghero o a Ozieri.
Per ottenere il quale occorre avere il reparto di Rianimazione.
“Ad Alghero si stavano già facendo i lavori per l’unità coronarica. Il passo dalla realizzazione della stessa al reparto di Rianimazione è breve.
Tra l’altro non capisco perché dobbiamo essere monitorati annualmente ed eventualmente promossi o bocciati per i risultati ottenuti nei nostri presidi”.
Soletta, primo cittadino di Thiesi, confessa la sua amarezza: “Faccio parte anche io della Presidenza dell’ufficio dei sindaci. Contavamo che l’ospedale di Thiesi fosse integrato con quello di Ozieri.
E’ necessario fare una riforma con un punto di primo intervento in loco.
Un reparto di lunga degenza.
Solo una settimana fa abbiamo portato avanti una protesta per l’assenza dell’ufficio ticket. Ho dovuto chiamare i carabinieri”.
Il sindaco di Ozieri propone di chiedere un incontro con la Commissione sanità per ottenere una modifica sostanziale della riforma, attraverso l’elaborazione di proposte sintetiche che portino all’ottenimento del presidio Unico di Aree Omogenee comprendente tutti e 5 i presidi (anche Sassari).
“I punti critici sono tre:
-prima di tutto l’ottenimento della classificazione di ospedale di I livello.
Per ottenerla occorre avere il reparto di Rianimazione. Chiederemo che questo reparto venga previsto entro una certa data che la Regione dovrà rispettare.
-È possibile salvaguardare le attività in modo semplice e facile attraverso la costituzione di un modello che non tenga fuori nessuno e anzi dia pari dignità ai comuni di appartenenza.
L’assetto organizzativo del sistema dei servizi deve essere definito in sede di Atto Aziendale o in sede di conferenza di servizi.
L’organizzazione deve essere decisa da noi. O qualcun altro lo farà per noi.
-il terzo punto è l’edilizia sanitaria.”
Antonio Sau ricorda a questo punto che 67 sindaci hanno unitariamente portato avanti un’iniziativa comune che chieda sia un hub di primo livello che una di secondo livello.
Che non si parla di ospedali di comunità, quando sarebbe un’esigenza reale affiancarli a quelli di lungo degenza.
“E’ inammissibile che si attua una riduzione dei posti letto non garantendo al contempo la prevenzione.
Non si può dismettere la lungo degenza.
E’ importante tutelare l’offerta del territorio attraverso l’ottenimento di un ospedale di I livello che accorpi Ittiri, Ozieri, Alghero e Thiesi”.
Nanni Terrosu, capogruppo di opposizione in consiglio comunale ad Ozieri ricorda che secondo il decreto 70 è previsto che sia obbligatorio un reparto di Rianimazione ogni 150.000 abitanti.
“Quindi dal momento che la provincia di Sassari comprende 335.000 abitanti, è possibile averne due”.
Michele Italo Pais, consigliere di Alghero ricorda che la classificazione di I livello permetterebbe in automatico di avere tutta una serie di servizi.
Quindi chiede prima di tutto di apportare questa modifica alla riforma; aggiunge che il servizio venga gestito territorialmente e che sia peraltro possibile adire all’autorità giudiziaria per far valere le ragioni dei cittadini.
Ricorda che il TAR già anni fa ha cassato tempo fa il decreto Dirindin.
Giuseppe Fadda, sempre di Alghero, concorda con gli interventi che lo hanno preceduto e sottolinea che avrebbe avuto piacere che fossero stati presenti all’incontro anche i rappresentanti istituzionali di Sassari.
Questa assenza viene sottolineata anche da altri interventi successivi ma lo stesso presidente Asale la giustifica col fatto che sia stato scelto con gli amministratori di Ozieri, nell’organizzare l’incontro di tenerli fuori ed integrarli successivamente.
Marco Murgia, capogruppo di maggioranza del comune di Ozieri, ricorda che questa è una battaglia del Nord-Ovest della Sardegna.
Che è necessario interloquire non solo con Sassari ma con i rappresentanti in Consiglio Regionale di quei territori per portare la questione all’attenzione del Consiglio Regionale.
“La provincia di Sassari era l’unica che nella prima bozza di decreto non prevedeva un presidio di I livello”.
Roberto Ferrare, amministratore pentastellato di Alghero, afferma che sia a suo avviso vergognoso che l’ospedale sia annualmente monitorato.
Che all’ospedale di Alghero abbiano modificato il nome, lasciando il servizio invariato.
“A Ottobre l’assessore Arru era ad Alghero e si è reso disponibile ad avere una Rianimazione ad Alghero.
Peraltro non si giustificano perché ci siano servizi come la Neuropsichiatria infantile che a Sassari fa 3 interventi l’anno, quando la si potrebbe chiudere e far fare tutti gli interventi a Cagliari.
Questi sono gli sprechi”.
Monica Pulina, consigliere comunale di Alghero ricorda a sua volta come i finanziamenti arrivino sempre a singhiozzo.
“E non vorrei che ci fosse l’intenzione di escluderci per via dei numeri, a discapito della qualità.
Mi domando perché nella nostra Asl c’è stato il blocco delle assunzioni mentre in altre Asl no.
Ad esempio all’ospedale di San Gavino a pochi km da Cagliari è stata attribuita la classificazione di 1′ livello.
Con un numero di abitanti inferiore ad Ozieri.
Tra l’altro, mai come in questa legislatura abbiamo dei consiglieri regionali che possono rappresentarci.
Chiedo che venga anche eliminata la frase in merito al monitoraggio”.
Tutti d’accordo, dunque.
Ora non resta che aspettare la riunione con la commissione di Sassari e la presentazione degli emendamenti.
Con la speranza che anche Sassari si unisca in questa battaglia che deve necessariamente essere portata avanti ponendo da parte ideologie di partito o campanilismi.
La salute è un diritto di tutti.
Teniamolo sempre a mente.
Forse è il caso che cambiate “giornalista” .poi sarebbe gradito sapere perché i commenti che nn vi piacciono li cancellate. Bella la libertà di stampa. Ahahah
I commenti che cancelliamo sono quelli denigratori ed insultanti come quello che ci ha inviato qualche tempo fa.