Maria Conte, artigiana orafa, ama il disegno, la pittura, la scultura e tutto ciò che ruota attorno al mondo dell’arte e del creare. Si è diplomata all’istituto statale d’Arte di Nuoro. Poi, a Bologna ha frequentato il Dams. A Nuoro, apre il suo primo laboratorio artistico e dal 1989 risiede e lavora a Cagliari. Le sue creazioni si distinguono per gusto e raffinata originalità. Nel corso della sua carriera professionale ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Due i più importanti: il premio Exempla, nel 1987 ricevuto a Monaco di Baviera nell’ambito di un concorso internazionale per giovani orafi e la Navicella d’argento – Città di Cagliari, consegnatole nel 2009. Tra le sue mostre più significative rientrano, invece, quelle su “I gioielli del Re Martino”, “Segni del passato per gioielli del presente” ed “Etnica,gioielli del colore”.
Come nasce la passione per il mondo orafo? E’ una passione che mi accompagna fin da bambina e che si è ampliata nel corso degli anni grazie al percorso di studi che ho intrapreso. Dal 1964 al 1989 ho vissuto a Nuoro, dove mi sono diplomata presso l’istituto statale d’Arte. L’attenzione viscerale per pietre e metalli preziosi è affiorata durante la frequentazione del corso in oreficeria in cui c’è stato il primo contatto con il mondo dei gioielli. Poi, per inseguire il mio sogno sono partita a Bologna dove ho frequentato il corso d’arte del Dams. Qui ho avuto modo di capire e approfondire il campo dell’arte in tutti i suoi aspetti e di confrontarmi con differenti realtà del settore. E’ stato un periodo di formazione molto importante. Sono rientrata in Sardegna nel 1980 e ho aperto a Nuoro, il primo laboratorio artistico. Dal 1989 ho deciso di trasferirmi a Cagliari dove risiedo e lavoro.
Cosa caratterizza le tue creazioni? Ogni mio lavoro è un pezzo unico, originale, particolare e introvabile che comunica emozioni. Ogni gioiello nasce da una attenta lavorazione ed è il frutto di un sentimento che spero possa essere condiviso da chi vede i miei lavori.
Quali sono i materiali che utilizzi? Utilizzo pietre come il quarzo, la giada, l’acqua marina, la madre perla, l’argento e l’oro. In particolare l’oro e l’argento possono essere plasmati nei più svariati modi e mi permettono di dar slancio alla mia fantasia. Percepisco il loro calore e, nel momento in cui li lavoro e come se trasmettessi loro vita ed energia. Anche le pietre mi danno molta soddisfazione perché racchiudono preziosità, arricchiscono di luce e colore sia l’oro che l’argento.
Tra i tuoi gioielli vi è un forte richiamo alla tradizione sarda, alla natura e alla donna. Spiegaci meglio… Si, prendo molto spunto dalla tradizione sarda, dai costumi, dalle maschere e dai colori, ma anche dal mondo animale. Metalli e pietre diventano felini, salamandre, serpenti e farfalle. Un elemento ricorrente è l’immagine femminile. In particolare ho iniziato a realizzare donne sarde in argento e grazie alla collaborazione di Maria Laura Ferru, studiosa etnica di arte minori, ho portato avanti uno studio approfondito dei costumi sardi tradizionali che poi ho riprodotto nei miei gioielli. Un progetto a cui sono molto legata in cui rappresento la donna sarda in abito tradizionale realizzata in argento. Possono essere sia gioielli che sopra mobili e anche ogni pezzo è lavorato interamente a mano e curato in ogni minimo particolare.
Nel corso degli anni hai ricevuto numerosi riconoscimenti. A quali sei più legata? Il premio “Exempla” assegnatomi nel 1987 a Monaco di Baviera nell’ambito di un concorso internazionale per giovani orafi che mi ha permesso di diventare un punto di riferimento per i giovani orafi sardi. E la “Navicella D’argento Cagliari” premio di valenza nazionale in cui sono stata premiata per aver dato lustro con il mio lavoro alla Sardegna in campo nazionale e internazionale.
Chi sono le donne che indossano i tuoi gioielli? La donna che indossa le mie creazioni è simile a me e in un certo qual modo indossa una parte di me. Deve avere una personalità molto particolare e originale. Sono donne speciali che vogliono distinguersi. I miei gioielli cambiano e sembrano differenti giorno dopo giorno. Sono come dei racconti. Non sono adatti a chiunque, devono essere sentiti come parte integrante di chi li indossa.
Le tue creazioni si possono ammirare anche in occasione di sfilate? Non sono una stilista e solo in situazioni particolari creo abiti molto semplici ed essenziali che hanno per unico intento quello di esaltare un mio gioiello.
Un progetto futuro? Mi piacerebbe poter aprire uno shop on line. Poter partecipare a mostre in tutto il mondo …Inghilterra, Germania, Tunisia, e persino in Australia.
http://www.rivistadonna.com/
stiamo preparando con Maria Conte una serata dedicata soltanto a lei e le sue preziose creazioni…sabato 27 Febbraio al JKO di Cagliari…