L’amore per le arti e le attività manuali Valeria ce l’ha fin da bambina, quando restava incantata ad osservare il lavoro delle anziane ricamatrici, degli artigiani, dei pastori che accudivano i loro animali e di tutti coloro che intraprendevano qualche attività artistica e tradizionale. “Ho sempre avuto una grande passione per le attività manuali così ho intrapreso gli studi artistici specializzandomi poi nella ceramica, della quale ho fatto la mia professione, dopo aver completato il corso di studi presso l’Istituto d’Arte di Oristano” spiega Valeria e nel 1992 apre il laboratorio a Macomer, dove tutt’ora crea e produce. Le sue creazioni sono caratterizzate da una rilettura contemporanea del design tradizionale sardo, con un occhio attentissimo all’uso dei materiali e del colore: tra le sue opere trovano spazio forme come cuori, bottoni tipici della Sardegna, tessuti e materiali comuni della tradizione isolana riletti in chiave odierna per un uso quotidiano nella casa e nella moda. I manufatti di Valeria Tola sono una sintesi di forme, di decori, di materiali ripresi non solamente dalla ceramica, ma anche da altre forme di espressività: l’arte dolciaria, i costumi tradizionali, la tessitura, il mondo agro pastorale con un sapiente lavoro che riporta il tutto in oggetti che trovano spazio nell’arredamento, nella moda, nell’arte.
La Sardegna ha una grande tradizione in fatto di ceramiche artistiche. Lei è un’erede dei grandi artisti della nostra Isola. Come sono legate alla tradizione le sue opere? “La nostra Isola offre veramente tanto in fatto di tradizione. Io ho la fortuna di aver potuto conoscere, amare e vivere questo mondo, che per certi versi ha fatto crescere il mio legame profondo a questa terra, sviluppandone un forte senso di appartenenza che esprimo attraverso le mie produzioni. Attingo a tutto ciò che costituisce il ricco patrimonio iconografico sardo per elaborare oggetti dall’esplicito valore identitario ma coerenti con le istanze più sofisticate dell’artigianato contemporaneo”.
Che messaggio vuole veicolare con le sue creazioni? “E’ forte per me il senso di appartenenza alla nostra cultura nelle sue molteplici forme, e credo che in tanti in Sardegna, se ritrovassero la consapevolezza di sè, lontano da ciò che non è mai stato nostro e che ci ha reso dipendenti, potrebbero far ripartire l’economia. Dovremmo ripartire proprio da ciò che è stato il nostro saper fare per ritrovare il nostro spazio nella contemporaneità. Cosciente di avere la responsabilità che tutto ciò che creiamo oggi un domani verrà visto come espressione della nostra tradizione, il mio lavoro viene influenzato da questo, con l’obbiettivo che quello che faccio non nasce per essere offerto esclusivamente al turista distratto, ma anche perchè attraverso le mie ceramiche questo sapere culturale possa essere riconoscibile anche al di fuori dell’Isola”.
Che tipo di lavorazioni utilizza? “Il mio è un lavoro completamente manuale che viene espresso attraverso tecniche e materiali differenti, in relazione all’oggetto e all’uso finale. Le formature a lastra, a colombino, a stampatura, sono eseguite e declinate in base all’ispirazione artistica e alla destinazione d’uso. Tecniche decorative miste che includono il traforo, il graffito e il rilievo si accompagnano a smaltature a secondo e terzo fuoco, che utilizzo come strumento di un’espressività artistica allegra e vivace”.
Pezzi d’arte, oggetti per la casa, accessori moda. La sua produzione è rivolta a tutto e a tutti ma con dei temi ricorrenti: cuori, bottoni sardi, forme e decori tipici della nostra terra ma con uno stile inconfondibile e contemporaneo. Dove possono trovarla i suoi clienti? “In Sardegna sta crescendo finalmente la richiesta e l’offerta di produzioni di qualità, reperibile non solo nei classici negozi di artigianato, ma anche in spazi che un tempo all’artigianato non erano destinati come negozi di design, di abbigliamento, d’arredo, ristoranti. Qui potete trovare le mie produzioni, ma anche nei diversi eventi a cui partecipo, come chiaramente nel mio laboratorio nel corso Umberto a Macomer”.
Progetti per il futuro? “Sicuramente continuare a lavorare divertendomi! Sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli, mi annoia fare per troppo tempo le stesse cose e voglio sempre trovare nuove fonti di ispirazione. Mi piacerebbe collaborare come ho gìà fatto con altri creativi e aprire le porte del mio laboratorio ai giovani, a chi è curioso, a chi ha voglia di conoscere, perchè credo che il modo migliore per far apprezzare il nostro mondo, fatto di persone, di idee, di tecniche, di materiali, di forme messe in pratica, di soddisfazioni, ma anche delusioni, sia proprio il farlo conoscere e il diffonderlo”.
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