di Maria Vittoria Dettoto
Ho avuto l’onore di seguire la Sartiglia come addetta stampa.
E già questo mi ha regalato una posizione privilegiata rispetto ad altri.
Me ne rendo conto.
Devo dunque scrivere il mio articolo su questa splendida manifestazione.
Nel farlo, ho deciso di narrarne il lato nascosto.
Il dietro le quinte.
Raccontare ciò che gli altri non vedono e non percepiscono attraverso le riprese televisive o gli usuali articoli di stampa.
Sono riuscita a fare questo grazie agli amici di Oristano e dei paesi limitrofi, che la Sartiglia la vivono tutto l’anno.
Già oggi si inizia infatti a preparare la Sartiglia 2017.
Chi osserva da fuori spesso di questo non se ne rende conto.
Non capisce che tutta la città di Oristano ed i paesi limitrofi sono di fatto coinvolti nell’evento.
C’è chi prepara o vende i vestiti.
Le maschere. I tessuti.
Chi si occupa della parte organizzativa e ricettiva.
Ci sono i Gremi che hanno l’onore e l’onere della scelta de Su Componidori, della pariglia di testa che lo accompagna, dei cavalieri che fanno la sfilata e la discesa.
Ci sono le Massaieddas ed il gruppo folk città di Oristano, i Tamburini, i trombettieri.
C’è la Fondazione Sartiglia che si occupa di gestire questa enorme macchina organizzativa.
Le forze dell’ordine che hanno svolto egregiamente il loro lavoro mantenendo l’ordine pubblico rispetto ad un afflusso di gente stimato su oltre 30.000 presenze tra le giornate di domenica e martedì.
Ci sono i bambini della Giara Oristanese e del Giara Club che rappresentano il futuro.
Ho visto anche loro nella Sartigliedda di lunedì.
Dei cavalieri e delle amazzoni in erba che in quanto a prestanza fisica ed abilità, non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi adulti.
Ho vinto la mia paura dei cavalli e tra quegli splendidi animali sono andata in mezzo.
Ho visto le amorevoli cure che vengono loro dedicate dai loro padroni tutto l’anno.
Il rapporto tra cavallo e cavaliere è alla base della Sartiglia.
E chi si è permesso di aprir bocca e di lanciare slogan animalisti contro i sartiglianti, a seguito della morte del cavallo avvenuta domenica, non ha proprio colto il senso della giostra equestre.
Non si è certo soffermato al fatto che tutta la pariglia appartenente al cavallo deceduto, non ha neppure sfilato domenica come atto di solidarietà verso il proprio compagno.
Avete pensato al fatto che quei cavalieri, come tutti gli altri che hanno partecipato alla Sartiglia, hanno aspettato quel momento per un anno, per poi lasciarselo sfumare da una sorte malevola a causa di un incidente che può capitare ovunque?
Che dietro a quel cavallo c’era un anno di lavoro, prove, spese.
C’è gente che si indebita pur di partecipare alla Sartiglia.
Voi questo lo sapete?
Lo sapete che dietro al sartigliante c’è una, due, dieci famiglie che partecipano all’esborso economico derivante dalla Sartiglia?
Forse lo sapete anche, ma fate finta di non saperlo.
Più facile criticare solo per aprire la bocca.
Ho dunque vissuto tutti gli eventi a fianco dei protagonisti.
E a fianco delle loro consorti, mogli, mariti, fidanzate.
Alle dolci metà ho voluto domandare come vivessero loro l’evento.
Mi hanno detto che è impegnativo.
Che mette a dura prova il rapporto di coppia, dal momento che il sartigliante è spesso assente da casa per prendere parte agli eventi collaterali alla Sartiglia.
A pranzi. Cene. Prove a cavallo.
Ma allo stesso tempo ho visto gli occhi di queste donne e dei familiari o amici tutti, pieni d’orgoglio e di emozione nel vedere i loro cari ed i loro cavalli, vestiti e bardati a festa.
Ecco.
Questo volevo raccontarvi della mia Sartiglia.
Un evento che mi auguro tutti voi possiate vivere di persona almeno una volta nella vita.
Una manifestazione che porta alto il nome della Sardegna nel mondo della quale non possiamo che essere orgogliosi.
Grazie a tutti coloro che a qualsiasi titolo hanno contribuito affinché per me potesse essere un formidabile momento di crescita personale e professionale.
Uno speciale ringraziamento vorrei rivolgerlo alla Fondazione Sartiglia, al Presidente del Gremio dei Falegnami sig.Atzei, al Presidente della Giara Oristanese sig.Antonio, ad Alessio Garau, Componidori di martedì, Gianluca Russo e Andrea Solinas, rispettivamente segundu e terzu.
All’associazione Fidelis. I tamburini. I trombettieri.
Grazie a tutti per la vostra ospitalità, disponibilità e gentilezza.
Atteros annos mezzus!