Il poeta bilingue Salvatore (Barore) Chessa di Cheremule (SS), ci era noto per le due recenti pubblicazioni in versi Raighinas de poesia e Sentimenti in piena. Nel recensire i volumi, avevamo evidenziato ed apprezzato il sapiente equilibrio ed abile uso della limba del Logudoro e l’innata sensibilità poetica, in un armonioso intreccio di sentimenti ed emozioni, nel trattare di fede e trascendente per coltivare un dialogo intimistico-riflessivo con Dio. E proprio nel segno di una profonda maturità cristiana, forte anche delle due particolari esperienze liriche già edite, Barore Chessa si è cimentato nell’impegnativo e complesso lavoro di traduzione dei Salmi nel musicale limbazu logudoresu.
Sos Salmos (E.DE.S. – Editrice Democratica Sarda, Sassari, 2015), impreziositi dallo scritto di prefazione di monsignor Pietro Meloni, dalla collaborazione dell’esperta mano del professor Salvatore Tola, nella rilettura e revisione dei testi, e del dottor Enrico Chessa per la fase di stesura e di stampa, sono stati pubblicati con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Cheremule e dell’Associazione culturale “Boghes de Cheremule”.
L’operazione di traduzione, che soprattutto nello specifico di testi sacri deve coerentemente evitare il rischio di tradirne i significati degli scritti originari, ha indotto il Chessa a profonde riflessioni e necessità di conoscenze competenti e di studio per salvaguardarne l’espressività, la sostanza e la musicalità in versione sarda. Le scelte del poeta-traduttore si sono rivelate all’altezza della sfida, sia nell’interpretazione contenutistica che linguistica, tanto da far scrivere a monsignor Meloni di “unu cantu nou”, fatto “risuonare nella dolce lingua sarda” da Barore Chessa “usignolo di Cheremule”, e di quanto sia ora “emozionante e commovente” poter cantare Sos Salmos “nella nostra armoniosa lingua sarda”.
I Salmi, che secondo la tradizione furono composti principalmente da Davide, Salomone e autori anonimi ( il numero 90 è attribuito a Mosè e il 104 è considerato il più antico, tanto da farlo risalire all’egiziano Inno al Sole del XIV secolo a.C.), trattano i generi letterari delle lodi-inni, suppliche, ringraziamenti, meditazioni sapienziali. Il particolare carattere poetico e di canto dei Salmi, nel percorso del cristianesimo, ha acquisito un profondo valore spirituale di preghiera e di utilizzo nella liturgia.
Il carattere poetico e di canto in forma antifonale, responsoriale e diretta, certamente, troverà nuova vitale emozione ed esaltazione dalla traduzione in sardu-logudoresu di Barore Chessa.
mi piacerebbe leggerlo..