di Battista Saiu
Dopo un breve periodo di parziale sospensione delle attività, quale forma partecipata di rispetto e di lutto per la recente scomparsa di Enrico Maolu, le iniziative del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella riprendono la loro regolarità con la celebrazione biellese di “Sa Die de sa Sardigna”, la “Festa de su Populu sardu” – Festa ufficiale in Sardegna – istituita con Legge regionale nel 1993 in ricordo dei moti antifeudali del 28 aprile 1794. A Biella, Martedì 27 aprile, alle ore 21, nelle sale di via Galileo Galilei, 11, verrà proiettato il breve filmato: “Sardi biellesi ad Oropa, continuità di fede e cultura”, opera di Guido Re, documento che testimonia l’attualità del messaggio eusebiano – Maria Deipara, madre di Dio – e unisce ancor più Sardi e Biellesi: esemplare esempio di possibile fraterna convivenza armonica di identità diverse. Importanti aspetti della storia identitaria piemontese e di quella biellese in particolare, si intrecciano da oltre 1650 anni con l’identità dei Sardi attraverso l’evangelizzazione del protovescovo Eusebio da Cagliari inviato nel IV secolo a Vercelli a costituire la prima cattedra vescovile della vasta regione subalpina. L’iniziativa biellese ben si accorda con le recenti delibere della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna (Cagliari, 13 aprile 2010) che, su proposta di Maria Lucia Baire, Assessore della Pubblica Istruzione e dei Beni Culturali, ha approvato il programma dell’edizione 2010 di “Sa Die de Sa Sardigna” con l’obiettivo di sviluppare la conoscenza della storia e dei valori dell’autonomia, in particolare tra le nuove generazioni. In occasione della ricorrenza della “Giornata del Popolo Sardo”, sono previste in Sardegna diverse manifestazioni tra cui l’istituzione di un premio per gli studenti degli Istituti scolastici di ogni ordine e grado della Sardegna per lo svolgimento di attività inerenti Sa Die de Sa Sardigna. Alle attività culturali e didattiche delle scuole si associa la festa popolare con concerti e spettacoli equestri. Il cavallo, antico simbolo solare, è una delle mille espressione della cultura identitaria sarda, la grande Isola del Sole che sta al centro del Mare Mediterraneo.