LOW COST, A RISCHIO NEL 2016 UN MILIARDO DI EURO PER IL TURISMO: REGIONE SARDEGNA FALLIMENTARE, VIA GLI ASSESSORI INCAPACI


di Mauro Pili

I voli low cost da e per la Sardegna possono e devono essere salvati senza perdere un solo giorno. Il presidente della regione cacci gli assessori ai trasporti e al Turismo e agisca con atti propri prima che il disastro sia irrimediabile. La Sardegna rischia nel 2016 un danno da un miliardo di euro e centinaia di operatori turistici nel lastrico. Siamo dinanzi ad una gestione della vicenda low cost ad un passo dalla malversazione. Affermare che il contributo co-marketing che dal 1999 viene utilizzato per promuovere e attrarre turisti in Sardegna è stato condannato e vietato dall’unione europea è semplicemente falso. Deiana e compagni mistificano la realtà solo per coprire l’obiettivo reale di cacciare Ryanair e ripristinare in toto il monopolio di Alitalia. Questa giunta regionale fa parte di un sistema politico-affaristico che riceve gli ordini dai poteri forti, a partire dall’Alitalia. Per questo motivo il vero obiettivo è quello di rendere impossibile la vita alle compagnie low cost e tentare in tutti i modi di ripristinare il primato monopolista delle compagnie tradizionali. Non ci sono altre spiegazioni ad una distorsione della realtà così evidente. Il sistema che ho avviato nel 1999 ad Alghero autorizzando da Presidente della regione il primo contributo co-marketing per i voli low cost di Ryanair non solo è stato dichiarato legittimo dalla commissione europea ma con la sentenza pubblicata a settembre 2015 Bruxelles ha detto a chiare lettere che quella procedura è valida anche con gli Orientamenti Comunitari promulgati nel 2014. Lo ha scritto esplicitamente. Dunque l’assessore regionale dei trasporti mente sapendo di mentire. Per questa ragione serve immediatamente un’azione seria e concreta della regione che ripristini il percorso intrapreso ad Alghero e lo esporti anche negli altri aeroporti di Cagliari e Olbia. Basta scaricare le responsabilità su inesistenti sentenze si deve agire e subito.

Prima di tutto bisogna leggere attentamente la decisione comunitaria che a proposito dei contributi alle compagnie aeree ad Alghero ha scritto esplicitamente: Tanto rilevato, la Commissione conclude che le condizioni di compatibilità stabilite negli orientamenti del 2014 per il settore dell’aviazione sono state rispettate e che quindi le misure sono compatibili con il mercato interno ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del trattato.

Non può sorgere nemmeno il dubbio che abbiano sbagliato la traduzione perché la versione che fa testo è quella in italiano. Dunque siamo dinanzi a soggetti che dichiarano palesemente il falso. I contributi co-marketing dati alle compagnie aeree, a partire da Ryanair, sono compatibili con il mercato interno europeo. E questa decisione è ancora più rilevante perché non viene assunta con le precedenti norme ma con quelle attuali. Com’è spiegabile che un assessore regionale affermi l’esatto contrario di quanto dice realmente la decisione? Forse sperava che nessuno leggesse la decisione comunitaria? Un Presidente autorevole, non condizionato da poteri di partito e correntizi, dovrebbe cacciare un assessore che dichiara il falso e mette sul lastrico l’intero settore dei trasporti in Sardegna.

 Per quanto riguarda Alghero è evidente che il problema non si pone considerata la decisione europea di avallare totalmente il valore e la legalità del comportamento seguito sin dall’inizio sia dalla Presidenza della regione che erogava i fondi della pubblicità istituzionale, sia quello della società di gestione dello scalo algherese. Si comunichi immediatamente a Ryanair e alle altre compagnie che si prosegue con il sistema collaudato e avvallato dalla commissione europea. Il problema si pone per Cagliari in quanto le quote sono detenute dalla Camera di Commercio. In quel caso la commissione europea potrebbe non riconoscere l’aeroporto come strumento operativo della stessa Regione e quindi non concedere l’analogo trattamento applicato ad Alghero dove l’aeroporto è, invece, della Regione. Va esperito un primo immediato tentativo per far riconoscere all’aeroporto di Cagliari le medesime condizioni di quello di Alghero. Qualora questo passaggio non venisse ratificato dalla Commissione occorre intervenire in termini strutturali e per questo motivo si avanza la proposta della creazione di un’unica società di gestione aeroportuale della Sardegna che preveda oltre lo scalo di Alghero anche l’acquisizione innanzitutto del capitale azionario dell’aeroporto di Cagliari. 

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