di Giuseppe Orrù
È iniziata la nuova rassegna organizzata dall’associazione sarda Cuncordu di Gattinara, “Sardinia’s Experience”, una serie di quattro incontri in cui saranno presentati quattro territori o aspetti turistici dell’Isola. A segnare il debutto è stata l’Isola di San Pietro con Carloforte, una vera e propria enclave genovese in Sardegna, abitata da un popolo che nei secoli ha saputo mantenere viva la sua identità. Attraverso il racconto di alcuni aneddoti, alcune indicazioni tecniche e alcuni consigli, i presenti hanno potuto scoprire gli aspetti più nascosti dell’isola, approfondendo in particolare, anche con l’aiuto di filmati, il lavoro nelle saline e nelle tonnare. Il prossimo appuntamento, nella sede di corso Vercelli 260, quando si parlerà del “Trenino Verde” delle Ferrovie della Sardegna. Grazie a un documentario, saliremo a bordo del tipico trenino con cui attraverseremo paesaggi mozzafiato. Carloforte è l’unico paese e comune dell’isola di San Pietro, la seconda dell’arcipelago sulcitano, di formazione vulcanica. Si tratta di un’enclave genovese in Sardegna che ancora oggi conserva la lingua e le tradizioni liguri. La cittadina nacque nel 1738 in seguito alla concessione dell’isola da parte del re Carlo Emanuele III ad un gruppo di famiglie originarie di Pegli, in Liguria, ma residenti a Tabarka, in Tunisia. Costoro erano stati originariamente trapiantati qui nel Cinquecento dai Lomellini, i signori di Pegli, per sfruttare i ricchi banchi di corallo a poca distanza dalla costa tunisina, ma due secoli più tardi erano ormai continuamente oggetto di vessazioni da parte del bey di Tunisi e ridotti pressoché in schiavitù. Carlo Emanuele III, allora, che desiderava togliere ai corsari, che vi avevano un importante punto d’appoggio, l’isola di San Pietro, la concesse a Don Bernardino Genoves, Marchese della Guardia, col titolo di Duca di S. Pietro, e ordinò il trasferimento dei Tabarkini nell’isola sarda.
Il centro abitato fu originariamente costruito in legno a partire dal 1738 secondo un tracciato viario progettato dall’ingegnere A. De la Vallée, ma in seguito ad un disastroso incendio fu rinnovato con costruzioni in muratura. Ma sono le coste il maggiore motivo di interesse di Carloforte. I litorali dell’isola alternano arenili sabbiosi, come La Bobba o Guidi, ad incantevoli calette rocciose, come Cala Fico, i cui fondali ricchissimi di pesci stupiscono chiunque si immerga in queste acque. Lungo la costa si ergono a qualche metro dalla falesia Le Colonne, due faraglioni alti 16 m circa, oggi protetti come monumento naturalistico.
Fra le tante tradizioni che Carloforte conserva, quelle enogastronomiche acquisiscono un importanza crescente, specialmente grazie alle due sagre che gli amministratori carlofortini hanno recentemente promosso: la Sagra del Cuscus Tabarkino, il piatto tunisino rivisitato in chiave genovese, ed il Girotonno, la manifestazione che al principio dell’estate incorona re della cucina il gustoso pesce preparato in mille modi, in una grande festa di sapori e profumi.