di Emiliana Congiu
Il Maestro Salvatore Atzeni ha esposto all’AURUM di Pescara una incredibile mostra denominata “Tra Sacro e Profano” , che ha incantato per una settimana i numerosi visitatori che hanno potuto ammirare la tecnica di Atzeni, pittore e musicista nazionale e internazionale.
Le opere esposte rappresentano tre periodi fondamentali e distintivi della sua carriera che lo distinguono da oltre 45 anni, nel panorama artistico di tutto il mondo.
A primo posto “le caffettiere antropomorfe”, il “nuovo surrealismo” che rappresentano spiritualità quasi sacrale, che si inseriscono all’interno di cattedrali gotiche, prive di qualsiasi arredo sacro. Linee, volumi equilibrati dove i dettagli dell’ultimo piano si sfilacciano nello schematismo spoglio del disegno del primo piano, con precisione e rigore geometrico , con la stilizzazione architettonica degli archi e luci filtrate da enormi vetrate che ne accentuano la spiritualità. Le caffettiere antropomorfe, come da sua dichiarazione, mirano a diventare la sua impronta distintiva per il futuro.
Seguono in questo percorso immaginario, una delle caratteristiche fondamentali dell’autore: le incisioni, realizzate con la tecnica dell’acquaforte, su lastre di rame.
Infine, ma non di meno importanza, a chiudere la mostra la presenza di tre magnifiche grandi tele, le opere sacre, realizzate con la tecnica della velatura, ricche di contrasti cromatici che riabilitano a pieno l’arte classica. Il maestro, durante la presentazioni di tali opere, si è commosso nel rammentare la presenza di alcune tele commissionate ed esposte presso la Basilica di Nostra Signora di Bonaria a Cagliari.
In sostanza, la splendida cornice dell’AURUM , la magnificenza delle opere ed il grande carisma di un maestro indiscusso quale è Salvatore Atzeni, hanno reso incredibile una settimana di cultura e arte organizzata con rispetto e partecipazione.
Auspichiamo di ripetere presto questa esperienza, in considerazione della moltitudine di opere che l’autore ha realizzato e della poliedricità che lo caratterizza, riportando questo straordinario artista Sardo in Terra Abruzzese.