di Simone Cardia
Lanuseina di 22 anni ha già in tasca una laurea triennale in scienze politiche. Desiderosa di rappresentare un giorno l’Italia all’estero, magari in un’organizzazione internazionale, Chiara fa le valigie e parte in Svizzera per occuparsi di studi europei.
Cosa ti ha spinta a fare le valigie e lasciare la Sardegna per trasferirti in Svizzera? Diverse cose. Da un lato non volevo più continuare i miei studi in Italia, avendo già assaporato l’esperienza di studiare all’estero, dall’altro, la voglia di mettermi in gioco e cercare lavoro in un paese che ha da offrire tanto ai giovani. I posti di lavoro a Ginevra non mancano, fondamentale è stato anche il voler avvicinarmi al mio compagno, che già lavorava in Svizzera. Insomma, l’amour!
Ci son state difficoltà nel trasferirti in un Paese come la Svizzera, viste anche le particolari normative sull’immigrazione? Oltre alle difficoltà logistiche relative alla ricerca di un alloggio (non certo facile dato il costo della vita e la ristretta offerta di appartamenti comparata alla domanda), ottenere il permesso di soggiorno oggi non è facile. Dopo la modifica della Costituzione svizzera, che abbassa le quote di immigrati ricevibili, l’ottenimento del permesso B (studio/lavoro) è stato frutto di un’impresa ardua e anche di una certa dose di fortuna! A livello personale ho avuto la fortuna di avere già degli amici in città su cui sapevo di poter contare e che mi hanno aiutata nei momenti più difficili.
Di cosa ti occupi esattamente? Sono iscritta a una laurea specialistica all’Università pubblica di Ginevra. Mi occupo di politiche europee. Studiamo l’Unione Europea vista dall’esterno e le sue relazioni con la Svizzera. Mi occupo principalmente di economia. Dato che l’Europa è sempre più integrata a livello economico e legislativo ho trovato affascinante l’idea di divenirne una specialista e spero (in futuro) di poter fare da consulente al nostro governo o, chi lo sa, magari alla Regione Sardegna.
Cosa ti sentiresti di dire ai tuoi colleghi italiani che intendono trasferirsi a Ginevra per studiare o lavorare? Di provare assolutamente. Consiglierei di non farsi intimorire dalle leggi talvolta più rigorose delle nostre e dal costo della vita. Ci sono diverse alternative per poter ottenere un alloggio a prezzo calmierato per gli studenti. Per i lavoratori, beh, il salario svizzero non vi darà certo dei problemi economici! Da settembre inizio a lavorare durante gli studi. Questo testimonia che con un po’ di forza di volontà niente è impossibile.
Potresti spiegare le differenze tra l’università italiana, in particolare cagliaritana, e quella ginevrina? Nell’università italiana si studia di più e quasi mnemonicamente. Anche senza frequentare i corsi è possibile passare gli esami. In Svizzera è dura. Lo studio si alterna a lavori di gruppo, individuali, stesura di articoli accademici di ogni tipo e presentazioni orali. Nostro compito è anche quello di fare lezione ai nostri colleghi. I professori sono solo di contorno.
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