di Annalisa Atzori
Al seminario sul cane fonnese che l’Associazione dei Sardi “Sebastiano Satta” di Verona aveva organizzato nello scorso ottobre 2014 il pubblico in sala aveva avuto modo di conoscere il relatore Alberto Paolo Chisu, il quale aveva rapito l’attenzione dei presenti parlando dell’antichissimo cane sardo, compagno dei banditi e dei pastori, dei soldati nella campagna di Libia e protagonista di poesie e canti tradizionali. E ora Astula, il “maschio alfa” del branco di cani di Chisu sarà protagonista del film tratto da “Iskìda della terra di Nurak” di Andrea Atzori.
La saga fantasy per ragazzi, illustrata da Daniela Orrù e Daniela Serri (ne aveva parlato ampiamente Massimiliano Perlato in TIP 507, maggio 2014) è divisa in tre capitoli: L’amuleto del sonno, Camminatrice di sogni e Il canto di Akasha.
Il mondo di Nuràk è una terra fantastica liberamente ispirata alla Sardegna. Ambientata in un periodo preistorico tra l’Età del Rame e quella del Bronzo, l’epoca che vide lo splendore della Civiltà Nuragica, narra le avventure della selvaggia Iskìda, delle Valli di Lùn, nata nel Clan del Cane, orfana e cresciuta dallo Stregone della tribù. La sua ricerca della verità, accanto al suo fedele compagno di branco Ino, la porterà a svelare l’oscuro passato di Nuràk e la minaccia che ancora grava sul Popolo degli Uomini … Ino, Molosso di Lùn, discende dai leggendari Nèfili Lupo, i padri della specie dei canidi (da terradinurak.net).
La storia di Iskìda ha impressionato favorevolmenteil cineasta Anthony LaMolinara (Premio Oscar per gli effetti speciali di Spiderman 2!), che ha deciso di trarne un film girato interamente in Sardegna, pare tra Orosei e Scano. Iskìda sarà interpretata da Veronica Obinu, di Scano appunto e il suo cane Ino sarà interpretato da Astula, cane fonnese di cinque anni e mezzo. In un servizio apparso su “Ejatv” Alberto Paolo Chisu spiega che sono da poco cominciati i lavori di preparazione del cane a Scano. Si tratta sicuramente di una grande sfida per tutti, per Chisu, per Astula (la prima volta che un cane di razza sarda è protagonista di un film) e anche per Veronica, che è intimorita nei confronti dei cani, ha una leggera fobia. Questo ostacolo però si supera tranquillamente facendo lavorare insieme Astula/Ino e Veronica/Iskìda, creando una forte empatia tra i due. Il cane fonnese è una razza rustica abituata all’ambiente rurale, ampiamente utilizzata per la guardia, abituata ad elaborare strategie di lavoro in quasi completa autonomia. I contatti con il padrone sono infatti molto brevi durante la giornata, per il resto il cane ha grandi libertà decisionali. Astula in particolare non è un cane addestrato, nel senso che non è stato condizionato da input precisi. Come ricorda ancora una volta la dottoressa Raffaella Cocco, il cane fonnese è molto interessante da un punto di vista etologico, morfologico e genetico. Da recenti scoperte fatte dall’Università degli Studi di Milano e da un Centro di Ricerca Genetica americano, si è saputo che il fonnese ha geni primordiali presenti nei lupi e nei cani diretti derivati del lupo.
I simpatizzanti del cane fonnese, che al seminario di Verona avevano avuto modo di incontrarsi e di confrontarsi, saranno sicuramente impazienti di vedere il loro mito all’opera con questa nuova sfida. E chissà che non ci scappi un altro Oscar per LaMolinara, o magari per Astula!