Una natura ancora incontaminata, tale da favorire la coltivazione di prodotti genuini della terra, la purezza dei fondali marini che attorniano l’isola e la dovuta considerazione alle antichissime tradizioni gastronomiche ed enologiche della Sardegna, non possono fare a meno di garantire il ripetersi del successo nel corso delle serate culinarie e culturali che, due volte all’anno, hanno luogo nell’enoteca “Da Giorgio Schiavon” a Falzé di Trevigiano nella Marca “Gioiosa et Amorosa” in provincia di Treviso. Ma è anche grazie all’arte di saper ben interpretare le ricette prima della preparazione e della cottura delle vivande di terra o di mare che hanno in passato, ma anche nell’immediato presente, arricchito le tavole dei sardi. E per questo un elogio va rivolto a Vania, Francesco e Giuseppe Schiavon, proprio al centro della foto, tra il Sommelier e il Magister Vini, mentre ricevono i meritati applausi da parte di tutti i commensali al termine della serata. Quei tre, non solo sono in grado di saper valorizzare ogni piatto, quasi sempre piatti semplici i cui gusto e qualità dipendono dalla genuinità degli ingredienti. Non solo sono esperti di arte culinaria, ma riescono assieme ad altri collaboratori a preparare artigianalmente prodotti tipici quali la fregola sarda, i ravioli e tanti tipi di dolci sardi. Sono inoltre diventati esperti nella preparazione di aperitivi, insaporendo pezzi di un ottimo pane pergamena di guttiau con formaggi di pecora freschi o stagionati, con insaccati di vario tipo e con bottarga di muggine o di tonno. Loro sono veneti, ma anche i commensali, soprattutto, coloro che non mancano di partecipare alle cene di accostamento, primaverili o autunnali, sono in prevalenza veneti. Qualcuno di loro, addirittura è nato in Sardegna da genitori veneti (Vedi Arborea) ed è forse per questo che ha tutti i diritti di mantenere i contatti con la terra natia. E’ stata una cena deliziosa di sapori di mare e di vini della cantina Paulis. Le ore sono trascorse velocemente con gli aperitivi consumati in piedi e gli antipasti, i primi e i secondi piatti serviti a tavola, mentre un Sommelier versava Vermentini, Nuragus, Cannonau, Nasco negli appositi bicchieri e un Magister vini descriveva le caratteristiche dei vini e garantiva l’appropriato accostamento con ciascuna pietanza. In Sardegna il vigneto è stato sempre parte integrante del territorio, nei terreni più fertili in prossimità del mare e nelle alte colline, mentre la vitivinicoltura ha sempre svolto un ruolo importante nella sua economia agricola. La particolare orogenesi della regione ha sempre favorito una viticoltura intensiva, che in certe zone ha raggiunto risultati eccellenti. A questo punto il pensiero non può non essere rivolto a Johann Wolfgang Goethe, quando affermava che la vita è troppo breve per bere vini mediocri.
SAPORE DI MARE E DI VINI: GASTRONOMIA SARDAA FALZE’ DI TREVIGIANO NEL VENETO
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