di Paolo Rapeanu
Mezzo secolo di giornalismo ‘controcorrente’, attraverso le pagine dei maggiori giornali cartacei dell’Isola, nei quali spesso ha ricoperto incarichi di prestigio. Giorgio Melis, giornalista cagliaritano, se ne va all’età di 76 anni. Era malato da tempo L’ultima avventura nel mondo dell’informazione col giornale on line L’Altra voce (corre il 2006, per un breve periodo la creazione di Melis esce, in parallelo, nelle edicole). Esperienza che si conclude definitivamente nel 2012. A L’Unione Sarda, Melis diventa condirettore e lavora fino alla prima metà degli anni ’80. L’ ‘amore’ più lungo è però con il quotidiano sassarese La Nuova, dove tra il 1986 e il 2003 è anche vicedirettore. La ‘chiamata’ al quotidiano più letto nel nord Sardegna arriva dall’allora direttore Alberto Statera, che compie un imponente restyling della testata, aprendo edizioni in tutte le province della Sardegna. Poi l’esperienza di due anni a Il Sardegna – direttore editoriale dalla sua nascita nel 2004 e fino al 2006 -. Un’aspra divergenza legata al rifiuto di vedersi pubblicato un suo editoriale legato al caso del Sismi e di Abu Omar lo porta ad andare via da quello che è il primo esperimento di quotidiano regionale semi-free press. Poi, sulla sua ‘creatura’ L’Altra voce pubblica articoli ripresi dai più noti giornalisti italiani – come Gian Antonio Stella e Michele Serra – e creando non poco scalpore, misto a polemiche, tra i politici sardi.
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