L’ALTALENA DELLE FORME: L’ARCHITETTO STEFANO COMBET, “TOSCANACCIU” ACQUISITO

Stefano Combet


di Fabio Marceddu

“Stefano Combet è un toscanacciu acquisito, con avi francesi per parte di padre (il cognome non tradisce) e Nuoresi (di Sorgono) per via matrilineare. A Firenze ha concluso la sua formazione presso la facoltà di Architettura, specializzandosi con un Dottorato di Ricerca che lo ha poi portato ad insegnare per diversi anni direttamente presso la stessa prestigiosa Facoltà. La sua grande capacità di non fermarsi di fronte all’incedere degli eventi a volte anche nefasti, gli deriva forse dalla scorza Nuorese, e la leggerezza dal suo essere Cagliaritano. Queste caratteristiche gli hanno permesso di non farsi “ombreggiare” in una città come Firenze dove i grandi dell’architettura si contano molto più che su due mani, e di ritagliarsi uno spazio suo. Cagliari è ed è stata la Madrepatria, fino ai 18 anni, ed anche la terra del ritorno, la terra da cui prendere immergersi per poi riportare e trasformare in Art-chitettura, quei colori perfetti e quelle pietre abbaglianti. Stefano è una eccellenza sarda, che vive l’incertezza nella città dove la norma è la bellezza, incertezza che è il sinonimo di un mondo rappresentativo dei quarantenni contemporanei. La sua vita è stata determinata dal continuo altalenarsi di obiettivi impensabili poi raggiunti e “cadute” per cause di forza maggiore. Appena laureato ha collaborato a lungo con Ipostudio, uno dei maggiori studi di Architettura di Firenze. Ha fatto parte di “8X8”, network di giovani architetti fiorentini, presso il quale ha coordinato diversi eventi culturali ed espositivi legati all’Architettura, alla società e agli spazi imprevisti e “nascosti” della città. La sue doti umane e intellettuali, lo hanno portato ad insegnare progettazione in Lingua Inglese, in una delle più prestigiose Università Americane nella città del GIGLIO : La Kent State University. Ha poi fondato un suo studio che è decollato, ma da cui è si è poi staccato per proseguire autonomamente. Il COMBET-TENTE Stefano ha recentemente partecipato ad un progetto internazionale presso uno studio di Ingegneria che si occupava di rinnovare l’immagine dei negozi di un importante Marchio della moda italiana. Allo scadere del contratto, sospeso fra l’attrazione fatale del blu del Mare Cagliaritano, e del Lungarno costellato dai capolavori dell’Arte Mondiale, ha scelto ancora una volta di restare a Firenze, e di collaborare presso lo studio di André Benaim dove, oltre alla progettazione architettonica, si realizzano e progettano anche Scenografie per il teatro. Lungi dall’essere “al capolinea” immaginiamo un altro capitolo di questo vivace conterraneo, che potrà esprimere al meglio le Architetture dello spirto guerrier ch’entro gli rugge, e che vibra al suono del vento di maestrale …e del sole…e del sale.”

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