CAGLIARI DA SCOPRIRE: LA CHIESA DELLA SPERANZA


di Fabio Marceddu

Passeggiando per la ritrovata Piazza Palazzo, parzialmente liberata dai parcheggi che ne impedivano di godere appieno della sua bellezza, ci si ritrova in un rettangolo aperto circondato da palazzi e costruzioni civili e religiose, che racchiudono fra le loro pietre tessere della storia moderna e contemporanea della città di Cagliari.

Se si ha l’occasione di “elevarsi” dal terrapieno attraverso l’ascensore panoramico, oltre a godere della vista degli stagni e del cosiddetto doppio mare (stagni e spiaggia), arrivati nel quartiere alto di Castello, girato l’angolo verso sinistra si costeggia dapprima il Palazzo Viceregio sabaudo, poi il Palazzo Arcivescovile e la Cattedrale dedicata a Santa Maria e Santa Cecilia.

Di fronte, dietro i palazzi dal sapore popolare, il ritrovato palazzo di Città (già sede del Conservatorio di Cagliari) e ancora dei “vuoti” spaziali che nella loro nudità ricordano il contributo dato dalla Città di Cagliari durante la seconda guerra mondiale (il 70% della città storica fu bombardata).

Al lato destro della Cattedrale, incastonata fra via del Duomo e via del Fossario, appare discreta e umile la Chiesa della Speranza.

Edificata fra il XV e il XVI secolo, di proprietà della famiglia Aymerich, oggi è stata prestata al culto cristiano Ortodosso di Russia ed è Parrocchia di San Seba il Santificato.
L’edificio è in stile gotico – catalano, con un piccolo campanile a vela sul lato sinistro. Il portale strombato verso l’interno è sovrastato da un arco gotico con modanatura liscia. 
L’interno è ad aula unica rettangolare, con tre cappelle sul lato destro. La volta dell’aula è costituita da una crociera completa al centro e da due mezze crociere agli estremi, con costoloni. Questo elemento delle mezze crociere è sintomo di un gotico maturo, sensibile ai dettami rinascimentali di marca iberica. 

Le volte delle cappelle laterali, a pianta rettangolare, sono a crociere complete, sempre costolonate.

La chiesa della Speranza è anche legata alla storia del Parlamento sardo nel periodo della dominazione spagnola; infatti proprio in questo edificio si riuniva uno dei tre Stamenti (bracci) del parlamento, lo Stamento militare o nobiliare.

Affacciandosi sul portale, regna un’atmosfera di raccoglimento, con candele e “suggestioni” diverse dai nostri culti, che invita alla riflessione e alla preghiera ed è bello pensare che i luoghi legati al culto della Speranza, possono essere punti d’incontro fra culture diverse, legate da un unico sentimento: il rispetto reciproco della diversità, da qualunque fonte essa provenga.

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