SARDEGNA, SCOZIAE CATALOGNA IN EUROPA: DIVERSI DA CHI? IL 7 FEBBRAIO ALLE ORE 17 L’ASSOCIAZIONE DELEDDA DI PISA PRESENTA: INCONTRO SULLE MINORANZE IN EUROPA, IL RAPPORTO TRA LE POPOLAZIONI E ISTITUZIONI LOCALI E GLI STATI EUROPEI


di Tiziana Etzo

In Italia, di fronte a parole come minoranze, coscienza di popolo, scissioni e secessioni, gli atteggiamenti prevalenti sono essenzialmente due: da un lato c’è chi derubrica gli argomenti a mere elucubrazioni mentali di alcuni facinorosi impegnati a sabotare il quieto vivere nazionale, già messo a dura prova da crisi economica e sociale, dall’atro lato la questione viene trattata da cavalieri senza macchia e senza paura della zona di Giussano, che brandiscono la spada del diritto ad essere popolo contro lo stato centrale oppressore e ladrone.
 
Quello che l’associazione Grazia Deledda si chiede è se non possa esistere una ulteriore chiave di lettura, un approccio storico-comparativo che ci dia la possibilità di riflettere serenamente su qualcosa che si muove in Europa e che, come sardi, ci riguarda da vicino.
L’incontro pensato per il 7 febbraio alle ore 17 presso la sede sociale di San Giuliano Terme (PI), è il risultato di un lungo dibattito affrontato in seno all’associazione e tassello di un percorso che vede la Sardegna come laboratorio in fermento su questioni che altre regioni d’Europa stanno affrontando, che concepisce la Sardegna come parte di un tutto, come realtà caratterizzata da evidenti elementi eterodossi, come la lingua,  ma non estranei o totalmente lontani dalla cultura, le tradizioni, le aspirazioni di altri territori del Vecchio Continente.
A fronte dunque dell’esistenza del caso scozzese e di quello catalano, freschi freschi di referendum, con la guida di Omar Onnis e Adrià Mainar Scanu ci chiederemo se esiste un caso sardo e quanto i sardi siano consapevoli, non solo di ciò che li differenzia  ma, soprattutto, di ciò che li accomuna alla Scozia, alla Catalogna, all’Europa.

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