È con la meravigliosa immagine scattata da Samantha Cristoforetti, prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea e prima italiana nello spazio, che vorrei si chiudesse il 2014. Il nuovo anno si aprirebbe, così, con quella Sardegna su un mare d’oro, quasi epica, radiosa e speranzosa di realizzare i suoi buoni propositi.
Un’Isola che ce la vuol fare, che sa decidere del suo futuro, delle sue scelte che sa e vuole cambiare il proprio destino. La Sardegna su un mare d’oro, lo stesso che dovrebbe fare da apripista per uno sviluppo turistico che partendo dalle coste cominci a lambire in maniera sempre più consistente anche l’entroterra, senza fermarsi alla sola stagione estiva.
È la Sardegna che mette sotto i riflettori le sue eccellenze, i suoi saperi artigiani, la sua innovazione. Una Sardegna che si riscatta. Sono quasi inevitabili, a fine anno, le frasi d’occasione, le liste di buoni propositi, le aspettative e le inevitabili critiche nei confronti di quanto si sarebbe dovuto fare e non si è fatto. Non ci vogliamo dilungare né su liste, né su classifiche o cumuli di dati economici e statistici. Sono giorni di festa, questi, dove le riflessioni scaturiscono da piccole cose, da sensazioni, istanti o scatti fotografici a distanza di svariati chilometri. O atmosfere, se preferite.
Pensando alle ultime avvisaglie del 2014, si immagina che una visione come quella offerta dall’ISS possa essere, in una qualche maniera, di buon auspicio,al termine di un anno che per la nostra terra è stato denso di cambiamenti, scommesse e sfide. Alcune le abbiamo raccontate, da quelle legate all’imprenditoria sino a quelle del digitale dove, tra gli altri sono emersi, in maniera preponderante, anche i Digital Champions sardi. Sono state poste delle buoni basi ma, al contempo, c’è ancora tanto da fare affinché questa “isola sospirante”, come la definisce poeticamente Davide Van de Sfroos possa dare una svolta alla sua storia e a quella dei suoi figli. Affinchè vi sia un rilancio netto della sfera economica, una maggiore consapevolezza culturale e si metta un freno a spopolamento ed emigrazione.
L’auspicio è che la Sardegna su un mare d’oro che verrà fotografata nei prossimi anni non sia un’isola di “pocos,locos e malunidos” ma una terra di innovazione, sperimentazione consapevole, saperi condivisi, un’Isola che ce l’ha fatta. È’ una sfida impegnativa che non si risolverà in un mese o in un anno ma che si compone di piccoli passi che vanno attuati con costanza e senza ripensamenti. Passi che non devono mutare a ogni cambio di giunta regionale ma che devono essere condivisi dal popolo sardo che deve finalmente iniziare a pensarsi come unito e parte di una stessa scommessa.
Si parte da noi stessi, dal nostro modo di approcciarci a quanto ci circonda aprendo la mente alle nuove prospettive che ci vengono offerte dal mondo della comunicazione, della tecnologia e del web. Il pensiero di ognuno di noi, messo in rete, crea e genera cambiamenti percepibili.
Sta a noi scegliere se iniziare a far brillare quel mare d’oro di luce propria o, soltanto, di luce riflessa.
* Focus Sardegna
Un 2015 ancora ricco di impegno ,amicizia e solidarietà
Un Annu Nou chene amargura, in bona salude e cun trigu abbastante.
A Largos Annos – Buon Anno da “Nuraghe Chervu” di Biella