CONTINUITA’ TERRITORIALE, TUTTI I NO DELL’EUROPA: IL FUTURO E’ CONDIZIONATO DA BRUXELLES E DAL CAOS MERIDIANA


Difficilmente in futuro potremo di nuovo raggiungere Torino, Verona, Firenze, Bologna e Napoli ogni giorno con posti garantiti, senza scali intermedi e a prezzi normali. L’Europa non lo consente più perché altre compagnie – Ryanair in particolare – hanno fiutato l’affare e ora collegano l’Isola ad aeroporti vicini (Cuneo, Treviso, Bergamo, Pisa, Parma) e dunque soddisfano l’esigenza dei passeggeri di raggiungere quelle aree geografiche. Le regole comunitarie vietano di “onerare” (cioè imporre frequenze e prezzi in cambio di soldi e/o dell’esclusiva della tratta) rotte dove già altri vettori operano nel libero mercato. Ecco perché, terminato il regime della vecchia Continuità territoriale due, il 26 ottobre scorso, Meridiana ha ricominciato a viaggiare quando gli pare e soprattutto quando gli conviene. Così chi deve raggiungere quelle destinazioni deve rassegnarsi, salvo eccezioni, a fare uno scalo in un altro aeroporto, di solito Roma e Napoli, e mettere in conto tempi lunghi (anche nel caso in cui si voli con una low cost, considerati i costi di trasferimento da Cuneo a Torino, da Pisa a Firenze, da Treviso a Verona, da Parma a Bologna). L’unico beneficio rimasto ai sardi è la tariffa. Nonostante si voli due volte si paga un solo biglietto ma con doppie tasse aeroportuali il cui costo medio è di 35 euro a tratta. Ma è una magra consolazione: se oggi si prenota con Meridiana per Torino il 10 dicembre non c’è posto e questa è una seria controindicazione. Massimo Deiana la chiama «continuità in salsa Meridiana». «Dopo la scadenza del regime della Ct2 e nelle more del nuovo bando, con la compagnia avevamo concordato la conferma delle condizioni previste sino a fine ottobre (viaggi quotidiani, nessuno scalo, tariffa predefinita, un plafond di posti garantiti, ndr) ma hanno deciso di fare di testa loro», spiega l’assessore regionale ai Trasporti. Che chiarisce – tuttavia – che quello preso con i manager olbiesi era un impegno non vincolante. «La commissione europea non consente più di imporre gli oneri di servizio pubblico su tratte già occupate da altri vettori e non c’è niente da fare», spiega Deiana. Peccato che i low cost non garantiscano la continuità territoriale, che non è solo prezzi bassi (che Ryanair &Co non garantiscono se si prenota un giorno prima) ma anche voli garantiti dal primo gennaio al 31 dicembre. Sta di fatto che la giunta Pigliaru ha chiesto e ottenuto dal Governo l’annullamento del nuovo bando per la continuità due (quella, appunto, che garantiva le tratte citate) approvato dalla giunta Cappellacci. «Abbiamo deciso di destinare i 13,6 milioni annuali allo sviluppo di collegamenti con resto d’Europa ed eventualmente di nuove tratte nazionali, che potrebbero essere Venezia o Trieste», rivela l’assessore ai Trasporti. Insomma: meno continuità con l’Italia e più con l’Europa. Maggiori problemi ma anche nuove opportunità. I voli quotidiani con alcune capitali europee dovrebbero partire «entro i primi mesi del 2015» mentre le nuove tratte nazionali potrebbero essere coperte in esclusiva da Meridiana. «È pronto l’invito a presentare le manifestazioni di interesse per il nuovo bando. Se accettasse, Meridiana potrebbe dislocare altri due Md 82 nell’Isola e ridurre gli esuberi di circa cento unità». Insomma, c’è un legame stretto tra la vertenza della compagnia olbiese e il futuro della continuità sarda, oggi ad altissimo rischio.

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