di Salvatore Cubeddu
A Cagliari, presso il salone di Palazzo viceregio, l’associazione Fondazione Sardinia ha promosso un incontro tra uomini di cultura, associazioni e operatori della lingua e cultura sarda con senatori e deputati della Repubblica, consiglieri regionali e dirigentei di partiti politici in vista della presentazione presso il Parlamento del disegno di legge per la ratifica da parte dello Stato italiano della Carta Europea delle lingue regionali o minoritarie.
La Carta – espressione del trattato europeo del 5 novembre 1992 – indica le forme di tutela che gli stati si impegnano a applicare e definisce, inoltre, una serie di misure riferite a settori cruciali della vita pubblica quali l’insegnamento, la giustizia, i servizi pubblici, i media, le attività culturali, la vita economica e sociale.
Allo stato attuale, è stata ratificata da 25 paesi, tra i quali i principali partners del processo di costruzione dell’Unione Europea. L’Italia ha firmato la Carta il 27 giugno 2000, ma dopo circa 15 anni non ha ancora provveduto alla sua ratifica.
La lingua sarda rappresenta la lingua minoritaria più vasta d’Italia e la sua sopravvivenza è di fondamentale importanza, anche a fini di conservazione dell’immenso patrimonio artistico e immateriale.
È, dunque, necessario ed urgente aprire subito un tavolo di confronto e coordinamento tra i rappresentanti delle forze politiche sarde, studiare tutte le strategie utili in modo che la ratifica della Carta avvenga il prima possibile e presentare delle proposte concrete affinché venga garantito un livello di tutela adeguato.
Ha coordina: Salvatore Cubeddu, direttore della Fondazione Sardinia
Sono intervenuti:
Sen. Luciano Uras
Sen. Roberto Cotti,
Gianmario Demuro, assessore alle Riforme
Claudia Firino, assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione
Paolo Maninchedda, assessore ai Lavori Pubblici
Franciscu Sedda, segretario nazionale Partito dei Sardi
On. Francesco Agus, presidente I comm. Consiliare
On. Gavino Sale
On. Paolo Zedda