Formaggi sardi nati a Sestu e a Villagrande Strisaili in giro per l’Italia e il mondo. Negli scorsi mesi e oggi le fiere di Shangai, Singapore, Melbourne, San Paolo, New York e Parigi. Domani, cioè nel 2015, l’Expo a Milano. Dopodomani, e qui si guarda al 2018, un progetto molto ambizioso. Le idee di Granarolo per i prodotti fatti in Sardegna sono tradotte in numeri molto chiari e in un piano di sviluppo che, in questi tempi di crisi, va controcorrente. Per Podda, storico marchio dello stabilimento alle porte di Cagliari, acquisito dal gruppo Granarolo al 65 per cento, la crescita del fatturato per i prossimi anni prevede quasi un raddoppio per l’extra Sardegna. E un incremento consistente anche nel mercato locale. Fuori dall’isola si parte da un fatturato di 1,1 milioni di euro nel 2012. Aumentato sino a 2,5 nel 2013. La stima per l’anno in corso arriva sino a 4,6. Ma per il 2018 si punta addirittura a 8,7 milioni. Con quali formaggi? In prima fila nel bancone di vendita c’è il pecorino romano. Poi i misti. Dove? Italia, ok. Ma ora anche Usa, Regno Unito. E Francia, territorio in cui Granarolo sta già mettendo radici con i suoi stabilimenti. Sempre tenendo d’occhio la Cina: un mercato che fra qualche tempo potrà offrire parecchio. «Il mercato locale – spiega il presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari – è importante, ma puntiamo a far conoscere i prodotti dell’isola in mercati non ancora raggiunti». Altri numeri su quello che Granarolo sta facendo e vuole fare in Sardegna. Per il mercato locale il fatturato, sempre secondo il piano di sviluppo, dovrebbe passare da 15,2 (2013, ma la stima per il 2014 raggiunge già quota 16,4) a 19,5 milioni di euro del 2018. E allora, sommando isola e “continente” si arriva, sempre fra quattro anni, a quota 28,2 milioni di fatturato. Per spingere questa crescita sono previsti investimenti sullo stabilimento, nel 2012-2014 pari a un milione 770mila euro (qualità e sicurezza alimentare, sicurezza luoghi lavoro e ambiente, strutture e servizi tecnologici, logistica). Più altri soldi che saranno messi a correre nel 2015: 935mila euro. Senza dimenticare Amalattea, 50 per cento gruppo Granarolo, fondata nel 1998, azienda di prodotti a base di latte di capra. Trentaquattro dipendenti, 14 a Roma, 20 a Villagrande Strisaili. Anche qui piani ambiziosi, sia come tonnellate di latte sardo lavorato, sia come fatturato. Tutti insieme, Podda e Amalattea, nel 2015 a Expo sotto il segno del gruppo Granarolo.
Stanno facendo un ottimo lavoro anche in Sardegna
E soprattutto a Oristano , e adesso che a qualcuno gli è arrivata l’acqua ai piedi , sono partiti con gli sconti , non bisogna chiudere il cancello dopo che le vacche sono scappate …..