A Verona, durante il “Job&Orienta” è stato dato l’annuncio dal direttore del dipartimento di Innovazione e education di Confindustria (normale canale di comunicazione governativa all’epoca del Principato) che il Governo ha sbloccato 3 miliardi del Pon Istruzione 2014-2020. Fin qui tutto bene. I soldi saranno così divisi: 2 miliardi alle regioni in Convergenza (dove c’è anche la Sardegna) e 1 miliardo per le altre regioni d’Italia. Altre notizie ci dicono che dobbiamo essere molto bravi (ed è giusto che sia così): infatti ci sarà l’integrazione delle fonti di approvvigionamento del Piano, in modo che due fonti (Ue e Regione per esempio) non si sovrappongano sullo stesso obiettivo. Poi c’è la perlina: aumenteranno i soldi destinati a favorire esperienze on the job al Nord di studenti del Sud. Evviva! Nella programmazione 2007-2013 sono stati 180.000 gli studenti meridionali che hanno fatto esperienze di lavoro incentivate al Nord. Adesso aumenteranno. Ma lo Stato non fa queste cose a caso. La scuola di Giolitti sull’abuso di Stato sul Sud a favore del Nord ha formato legislatori e legislazioni. Infatti, nel riparto del Fondo di Funzionamento ordinario delle Università italiane, il parametro che penalizza di più le università sarde è l’indice di occupabilità dei neo-laureati, ovviamente bassissimo in Sardegna. Quindi lo Stato penalizza le università per la penuria di imprese nell’Isola e incentiva gli studenti sardi a fare esperienze di lavoro nella penisola. Questa è l’Italia. Il coordinamento delle leve importantissime di istruzione, fisco, ricerca, sono tutte nelle mani dello Stato che le usa per il Nord. Amen!
FAVORITE ESPERIENZE “ON THE JOB” AL NORD DI STUDENTI DEL SUD: AUMENTANO GLI INCENTIVI DI STATO ALL’EMIGRAZIONE
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