Con un sarcasmo forse involontario, il sito dell’Unione Sarda stasera ha titolato: “Alluvione, appello di Pigliaru al governo: “Mancano ancora 474 milioni di euro”. Lo schiaffo è rappresentato da quella parolina, “ancora”, che racchiude assieme la vergogna di un governo nazionale che a distanza di dodici mesi non ha mosso un dito per la Sardegna, e l’inadeguatezza di un governo regionale che, nell’anniversario di un disastro che (lo ricordiamo) ha fatto 19 morti e danni in 82 comuni dell’isola, si limita a “ricordare” a Renzi le sue inadempienze e non sa alzare la voce neanche davanti ad uno scandalo di queste proporzioni. Ci sarebbe il tanto per sfondare a calci le porte di palazzo Chigi. Ma Pigliaru si limita a “rivendicare con forza”. Ben altre parole e ben altre reazioni sarebbe lecito attendersi dal rappresentante di tutti i sardi, davanti ad una situazione che suscita rabbia e che non ha eguali nella nostra storia recente. Più dello sfregio delle servitù militari, dei trasposti negati, delle vertenze occupazionali abbandonate al loro destino, le promesse di solidarietà disattese sono una ferita aperta e sempre sanguinante che non può essere tollerata e che meriterebbe almeno un grido di dolore. Il bello è che è stato lo stesso Pigliaru a dare i numeri della vergogna, così riportati sempre dall’Unione.it: Su 659,2 milioni (di danni stimati, ndr) le risorse disponibili sono solo 185,1 milioni: 16,3 milioni del fondo di solidarietà dell’Ue, 20 milioni statali da cui sono stati peraltro detratti i costi dei soccorsi (i venti milioni stanziati di cui Letta parla nel video, ndr), 50,8 milioni dell’Anas, 52 milioni di risorse regionali, 40 milioni del fondo comunitario per l’agricoltura-Feasr e 5,9 milioni dall’accordo di programma Regione-Ministero dell’Ambiente.Lo stato al momento non ci ha messo praticamente niente: però ha promesso 200 miseri milioni. Così come aveva promesso, con l’allora presidente del consiglio Enrico Letta, l’allentamento del patto di stabilità per i comuni colpiti dal disastro. Il provvedimento non è mai stato adottato. Oggi però il sottosegretario alla presidenza Del Rio, davanti al dramma genovese, dice che invece sì, che si può fare. Mossa mediatica oppure ad un anno di distanza dalla tragedia sarda, il disastro ligure convincerà Renzi a consentire ai comuni (speriamo a tutti quelli colpiti da calamità naturali) di spendere le risorse che hanno in cassa per difendere il loro territorio? Pochi giorni fa ho intervistato il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli. “Abbiamo 50 milioni di euro che non possiamo usare”, mi ha detto, “eppure ne basterebbero 30 per far partire il piano stralcio che impedirebbe un disastro in caso di precipitazioni simili a quelle di un anno fa”.Ad un anno dall’alluvione, solo con i soldi raccolti dalle associazioni e dai privati si è riuscito ad alleviare il dramma di migliaia di sardi colpiti dall’alluvione. Vergogna. Agli amici sempre pronti ad irridere le posizioni sovraniste, a prendere per il culo gli indipendentisti che denunciano la politica coloniale dello stato italiano, chiedo di spiegarmi come mai da Roma ancora non è arrivato nulla per ristorare le popolazioni colpite dall’alluvione e per mettere in sicurezza il territorio. Lo chiedo al presidente Pigliaru, così blando nel denunciare le inadempienze dello stato e incapace di mettere la questione della ricostruzione sul tavolo della vertenza entrate (non ci voleva una grande fantasia per farlo); lo chiedo ai parlamentari sardi del Pd, sempre pronti a magnificare l’azione del governo Renzi(Giampiero Scanu, dove sei? Francesco Sanna, perché Letta ha tradito?); lo chiedo al neosegretario del partito in Sardegna Renato Soru (silente) e alla sottosegretaria Francesca Barracciu (ancora più silente); lo chiedo ai lealisti ad oltranza alla Pietro Ciarlo. Ma lo chiedo anche agli amici sovranisti che sostengono Pigliaru: ad un anno dall’alluvione, la reazione del presidente della Regione Sardegna vi sembra adeguata alla gravità della situazione? Non sarebbe questo il caso intorno a cui far innalzare il livello dello scontro politico e istituzionale con questo stato e con questo governo?
GOVERNO BASTARDO, REGIONE SILENTE! ALLUVIONE IN SARDEGNA, UN ANNO DOPO: LA VERGOGNA
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sono semplicemente inadatti.
Una volta tanto concordo con Biolchini. A sentire l’assessore Maninchedda poi sembra tutto bello, tutto a posto, il ministro ha mantenuto la parola…..Vergognoso. Possibile che nessuna di ‘ste personcine abbia perso qualcuno, o abbia visto distrutta la propria casa o la propria azienda dall’alluvione?! Perchè ho la sensazione che se fosse accaduto avrebbero mosso il sedere ed altro per risolvere il problema.
Sono d’accordo che il governo aiuti la gente, ma bastardo sono le amministrazioni locali che anno dato il permesso di costruire in zono vincolate ( per esempio ai bordi e dentro il letto dei fiumi, sotto le colline dove c’è il pericolo di frane, evidenziate dalle carte geologiche)