Le piogge alluvionali e i venti impetuosi che il 18 novembre 2013 hanno fatto scempio di alcuni centri urbani in Sardegna, segnando profondamente il cuore dei sardi, non hanno lasciato indifferente nemmeno chi l’Isola la ama pur vivendo a migliaia di chilometri di distanza. E così, da molte parti d’Italia e non solo sono arrivati aiuti concreti per la ricostruzione.
I mass-media tendono a puntare l’obiettivo delle loro telecamere su ciò che l’alluvione ha provocato ad esempio ad Olbia, essendo un grosso centro abitato, conosciuto da chiunque. Anche paesi più piccoli hanno però subito ingenti perdite: Uras (in provincia di Oristano), con un’economia prettamente agro-pastorale messa in ginocchio dagli eventi calamitosi dello scorso novembre, conta inoltre circa 300 edifici danneggiati. Come ha ricordato il Sindaco Gerardo Casciu già a pochi mesi dal disastro, la solidarietà e gli aiuti sono arrivati da ogni parte d’Italia, all’inizio con la distribuzione di elettrodomestici (che sono andati a sostituire quelli irrimediabilmente danneggiati dall’acqua), poi anche economici per la ricostruzione.
Sempre in una stima fatta a fine 2013, i danni del paese di Uras, comprendente anche parecchie aziende agricole e agro-pastorali, si aggira intorno ai 10-12 milioni di euro. Un vero disastro, tenuto conto del periodo già difficile in cui versa l’economia in generale. Campagne distrutte, accessi ai poderi resi molto difficili, ma anche edifici pubblici e scuole inagibili.
Purtroppo i danni maggiori al centro urbano li ha creati l’esondazione del Riu Craccheras e del Riu Tamis. Da troppo serviva infatti un nuovo piano idrogeologico, con risanamento e deviazione dei corsi fluviali. Ora bisogna sistemare gli argini distrutti e creare le condizioni perché Uras non sia più soggetto ad esondazione.
Subito dopo le tragiche alluvioni, l’Associazione dei Sardi Sebastiano Satta di Verona ha creato un Conto Corrente sul quale raccogliere donazioni “Pro Sardegna”: molti soci, cittadini veronesi e non hanno subito trovato nella Sebastiano Satta un punto di riferimento.
Spesso, quando gli eventi calamitosi colpiscono una zona o un’altra, si fa la gara per raccogliere denaro, che finisce in un grande “calderone” e poi chissà quando e se i buoni intenti di chi ha donato andranno a buon fine…Troppo spesso infatti le fitte maglie della burocrazia (e le fonde tasche di qualche personaggio non proprio onesto …) finiscono con l’annullare gli sforzi delle persone che in buona fede si privano di qualcosa per aiutare chi ne ha bisogno. E’ storia ben conosciuta questa nel nostro Paese.
Stavolta no, non si voleva alimentare il “calderone”, ma si voleva portare un aiuto concreto direttamente nelle mani di chi deve ripartire, di chi deve ricostruire. Tramite alcuni contatti dei soci residenti in Sardegna, l’Associazione Sebastiano Satta ha raggiunto con le donazioni raccolte (alcune arrivate in forma del tutto anonima, tramite buste lasciate nella cassetta della posta!) la scuola di Uras, fortemente danneggiata dalle piogge e dal fango. Grazie alla generosità delle persone che hanno visto nella Sebastiano Satta un mezzo onesto per raggiungere chi necessitava di una mano, ora sarà possibile ricostruire la scuola. Soprattutto gli aiuti da Verona serviranno alla sistemazione del cortile e della parte esterna dell’edificio.
I soci e la Città scaligera tramite la Sebastiano Satta hanno aiutato concretamente gli studenti di Uras. Grazie di cuore a tutti!