di Laila Di Naro *
Che abbia scelto Dublino per diventare un’attrice non è una novità, che sia salita sui Red Carpet di Cannes, Venezia e Dubai, neppure. Valeria Bandino, cagliaritana e testarda, non spiffera nemmeno sotto tortura i suoi anni, ma a vederla il viso perfetto non tradisce la giovane età. Oggi fa notizia perché, dopo anni di fatica e gavetta, ha cambiato ruolo: è passata dall’altra parte della cinepresa diventando produttrice e, presto, sarà regista. Ambiziosa, deve ancora “studiare molto”, dice, perché lei preferisce “arrivare preparata in un mondo difficile e competitivo”. Sta sui libri ad imparare l’arabo e il Corano per interpretare al meglio il ruolo per un film da girare il prossimo anno. E poi la sua voce, così sensuale, è già sulle pubblicità italiane e internazionali.
Insomma una sarda tenace all’estero? L’Italia non mi ha offerto quello che cercavo. Fuori hanno apprezzato la mia ambizione e mi hanno adottato artisticamente. Piaccio per la mia semplicità e professionalità. Amo il mio lavoro e voglio continuare a svolgerlo. Faccio sacrifici per esaudire il sogno che porto nel cuore fin da bambina, quello della regia. Sto preparando molti film. Il cortometraggio Nostalgia.exe ha avuto la suapremiere mondiale al festival di Cannes ed è in DVD in Irlanda. È ambientato in un futuro in cui potremo registrare i sogni con conseguenze illegali o pericolose per le verità nascoste che potrebbero manifestarsi.
Tu sogni? Hai paura di quello che vedi? Sogno ogni notte, ho un sonno molto leggero e quando mi risveglio ho le immagini del sogno ben vive. Ho studiato psicologia e mi diverto ad interpretarli, mi ricordano le mie ambizioni o qualche situazione che sto vivendo quindi non ne ho paura.
Nella tua vita c’è un uomo? Sì. Frequento un manager poco più grande di me e non è italiano.
Torniamo al tuo successo, Valeria sei un’attrice di Metodo? Sì e da un anno ho cominciato a lavorare come produttrice. Studio l’arabo e il Corano per il film Famine, di cui sono anche uno dei produttori esecutivi, che girerò nel 2015. Nel film interpreto una donna turca durante la carestia irlandese, negli anni 1845/47: in quel periodo i turchi avevano inviato una nave in aiuto agli irlandesi. Una storia di compassione umanitaria tra islam e cristianesimo. È un messaggio di speranza e di pace nel mondo. L’85 per cento del ricavato sarà devoluto ai bambini e alle popolazioni bisognose.
Bibbia o Corano? Sono entrambi opere fantastiche al di là di ogni credenza. Credo in una vita dopo questa e che siamo energia, come ci insegna la fisica (siamo composti da atomi, no?) e, come tale, non si muore ma ci si trasforma.
Ancora premiere, giovane con tanti premi. In Patrick’s day ho avuto un cameo, la premiere mondiale al SXSW Film Festival in Texas, la premiere cinese al Shanghai Film Festival e ha appena vinto il Galway Film Festival (Irlanda) come Miglior Film. Lavoro sempre come produttrice e produttrice esecutiva in altri film, per il 2016 e 2017. L’ultimo è un dramma politico africano su una storia vera di cui sono co-autrice, produttrice e attrice, ma siamo ancora ai primi stadi della pre-produzione.
Sei anche una voice over artista? Sono la voce di documentari e videoguide per aziende (prodotti medicali e tecnologici) che rilasciano dei programmi educativi in DVD ai clienti e agli impiegati. Attualmente la mia voce è su una pubblicità di computer sul mercato italiano.
Nel tuo ambiente droga, sesso e trasgressioni esistono? Non più che in altri settori. Credo sia un luogo comune. In realtà c’e’ più la tendenza al benessere, al fare sport, al mangiare sano. Altrimenti che esempio diamo al nostro pubblico?
Quanto è importante l’aspetto fisico per entrare nel mondo del lavoro? Una buona presenza fisica e un aspetto curato sono indubbiamente un buon biglietto da visita però poi, inutile dirlo, è la testa quella che conta. Quindi come sempre una buona combinazione di sport, studio e gratitudine per quello che si ha.
In un domani, quando gli anni si “vedranno”, credi che utilizzerai la chirurgia estetica? Io e il bisturi siamo due perfetti sconosciuti e penso che lo resteremo. Inutile creare un’emozione dentro e non poterla manifestare perché il viso è pieno di botox.
Ti descrivi un disastro, a me non sembra proprio Nel senso che anche quando non lavoro, faccio sempre tante cose e cerco di far coincidere mille impegni. Però poi, per qualche ragione a me ancora sconosciuta, riesco a far tutto.
Cosa pensi dei reality, lo faresti? E un film nudo? Non sono un’amante di reality. Per quanto riguarda la nudità non la vedo come un problema se ha senso nel film. Non mi piace il nudo come volgarità ma non mi piace nemmeno che venga visto come un tabù: siamo nati nudi e non siamo poi così diversi gli uni dagli altri.
Cosa ti fa accapponare la pelle? Le Emozioni, i complimenti, le dichiarazioni, lettere d’amore e i fan che mi scrivono le loro storie e quanto io sia un esempio per loro.
Un rientro nella tua terra natia è previsto? Chissà, vado dove mi porta il mio lavoro. Per il momento vengo volentieri in vacanza.
* La Donna Sarda