a cura di Valentina Telò (nella foto un momento della visita al museo a cielo aperto)
È uno dei settanta Comuni della Provincia di Cagliari, ma certo non si può confondere con nessun altro dell’area più meridionale dell’Isola. Seulo, infatti, sta in Barbagia, sul Gennargentu, vanta una ricchezza ambientale fatta di boschi, cascate, fiumi che hanno spinto i suoi abitanti a dar vita qui all’unico ecomuseo della Sardegna. Ci sono anche monumenti archeologici, ma le più grandi opere d’arte qui non le ha costruite l’uomo, bensì una natura dalla straordinaria capacità inventiva. Grazie anche ai cinque operatori dell’ecomuseo, i visitatori possono conoscere attraverso escursioni non soltanto gli oggetti di una vita quotidiana classica dell’economia agro pastorale ma anche l’architettura del centro storico, i tacchi calcarei del paesaggio carsico, le piscine naturali del Flumendosa, le cascate e i salti d’acqua. Ciò che colpisce nei 920 abitanti di Seulo è quanto siano partecipi e orgogliosi del loro patrimonio ambientale, storico, culturale, di identità. In effetti prima ancora dell’idea di costruire una politica di offerta turistica c’è nella nostra comunità una sincera passione per i luoghi della cultura e della natura. Non a caso nei fine settimana la popolazione si triplica. Aprono le loro case in paese i tremila che vivono a Cagliari e nel suo hinterland, ai quali vanno tuttavia aggiungendosi turisti che occupano i due alberghi, i quattro agriturismo e il ristorante in un centro che va trasformandosi da paese esclusivamente agropastorale in centro dotato anche di moderni servizi. Rilevante il ruolo dell’Ecomuseo dell’Alto Flumendosa, con la sua capacità di offrire agli ospiti itinerari nella natura, nel Parco geominerario, nell’archeologia. A Seulo non c’è che l’imbarazzo della scelta. Fantastica è la vista sulla valle del Flumendosa e su Punta La Marmora, la cima più elevate del Gennargentu, per non parlare del percorso dei tacchi calcarei. Incredibile la bellezza di Su stampu ‘e su Turrunu , monumentale inghiottitoio con cascata nel territorio verso Sadali. E che dire di Sa stiddiosa e delle piscine naturale sul fiume»? Siamo insomma in un piccolo Paradiso, per di più amatissimo dai suoi abitanti. Giancarlo Boi, veterinario con la passione per un paese del quale è stato sindaco per dieci anni, ha messo su un’associazione che anche nel nome rivela l’amore per le sue radici. «Si chiama Su scusorgiu , che significa – spiega citando letterati e poeti – tesoro nascosto. Un tesoro che si può trovare in tanti luoghi: nel cavo di un albero, in un buco sotto terra coperto da un lastrone di pietra, fra i muri o nel tetto di una casa vecchia, o allo scoperto sotto un albero o sopra un sasso». Su Scusorgiu però, non è un tesoro stabile, né a disposizione di chiunque. Va cercato, sognato, come la foresta primaria nella zona di Su Sciusciu, l’unico bosco mai toccato da mano (e roncola) umana. O come i trenta chilometri da percorrere su un Flumendosa immerso nel bosco, capace di costruire venti laghetti artificiali. O gli ovili che si possono visitare accompagnati dagli operatori dlel’Ecomuseo partecipando alla mungitura, alla tosatura, ai momenti centrali della vita dei pastori nelle loro pinnette. Seulo è tutto questo, ma anche altro: è archeologia, con i suoi tre nuraghi, le domus de janas e le tombe dei giganti. Ed è gastronomia di qualità, soprattutto con i suoi rinomati prosciutti. «C’è abbastanza- sostiene Giancarlo Boi – per costruire un progetto di sviluppo locale che punti sulla valorizzazione delle risorse ambientali e dei patrimoni culturali.
L’Ecomuseo è incentrato sulle tradizioni agropastorali e si basa su 7 percorsi tematici:
– Il Percorso Geologico Naturalistico "Su Stampu de Su Turrunu"
– Il Percorso Urbano, Agrario e delle Chiese campestri
– Il Percorso Forestale
– Il Percorso Pastorale
– Il Percorso dell’Acqua e del Fiume
– Il Percorso Geologico e Pastorale – Il Percorso Minerario
In ognuno di questi percorsi vi sono sentieri escursionistici brevi, medi e lunghi, adatti a tutti, dai bambini agli anziani, agli escursionisti esperti. Gli operatori dell’Ecomuseo svolgono diversi laboratori sulle agropastorali e di educazione ambientale:
– Il Laboratorio del Formaggio
– Il Laboratorio del Pane
– Il Laboratorio dei Giochi e dei Giocattoli Tradizionali
– I Laboratori di ossservazione-orientamento (orienteering)