di Kate Dayman
La prossima settimana posso dire d’aver vissuto la metà della mia vita a Bosa. Sono australiana, e dopo aver insegnato in Australia per 10 anni, ho deciso di cambiare la mia vita! Ma non immaginavo mai quanto. Sono partita per il Giappone dove sono rimasta un mese, poi ho fatto un viaggio a Vladivostok per prendere la Transiberiana, la linea ferroviaria che arriva fino a Mosca. Il viaggio era lungo un mese, e la Russia all’epoca era molto diversa da oggi. Arrivata a Berlino ho comprato un’Opel Cadet, ho vissuto lì per 6 mesi, anche per perfezionare la lingua. Poi gira gira in Europa e altri paesi vicini, fino ad arrivare a Bosa nel 1984, nel periodo del Carnevale. Due amiche ed io abbiamo alloggiato a “Sa Pischedda”, primo piano, e mentre stavamo mangiando “Da Tatore”, in Piazza abbiamo conosciuto dei begli uomini, gentili. Dopo siamo andati in discoteca, festa e “romance”… Siamo rimasti qui per una settimana prima di proseguire con il nostro viaggio, ma poi, mi ero molto innamorata e sono tornata a Bosa. Pochi mesi dopo ci siamo sposati in Comune, era molto strano non conoscere la lingua. Con me c’era solo un’amica del viaggio, perché i miei genitori erano partiti dalla Sardegna poco prima. I nostri figli sono nati in Sardegna, hanno fatto tutta la scuola qui, ed io, piano piano, ho cercato di imparare la lingua, anche per aiutare loro con i compiti! Ma ho sempre parlato con loro in inglese. Pur essendo un’insegnante, sono entrata nelle scuole Italiane solo come lettrice perchè non ero facente parte dell’EU (Unione europea), ma mi sono divertita lo stesso. A parte l’IPACLE a Bosa e il Tecnico a Macomer, ho lavorato anche nelle scuole medie di Bosa, Suni, Sindia, e corsi vari. Come straniera ho dovuto trovare la mia strada e il mio divertimento, non avendo la mia famiglia vicino. Ora i nostri figli sono in Australia e passo il mio tempo pescando con mio marito, facendo Nordic Walking con un gran gruppo di persone, andando in palestra, girando a piedi o in bici, e leggendo. Ultimamente sto imparando molto di più di questo paese, e sto conoscendo anche molta più gente con l’aiuto dei Social network. Ho imparato a cucinare italiano, a prendere pesci, pulirli e cuocerli, trovare funghi, asparagi, frutti locali, cuocerli o conservarli. Questo aspetto di vivere qui mi piace molto. Tante persone mi chiedono “ma pensi in italiano o inglese?” “Dove preferisci vivere?” Devo dire che sono domande molto difficili per me, ormai mi sento bosana, e anche accettata dai bosani.