CHE FINE HANNO FATTO I 5 MILIONI DONATI PER L’ALLUVIONE? IN SARDEGNA NON CI SONO ANCORA …


di Chicco Fresu

Che fine hanno fatto i soldi donati dagli italiani, e non solo, dopo l’alluvione del 18 novembre 2013 in Sardegna? Sono passati sette mesi e forse è tempo di chiedere conto della gestione dei fondi arrivati grazie all’enorme solidarietà dimostrata verso l’Isola già all’indomani della tragedia. Anche perché le risposte (e le risposte mancate) alle prime domande poste sul tema sono contraddittorie. Come si dice: urge chiarezza.  O, se si preferisce, “massima trasparenza”, come quella che era stata assicurata dal presidente della Croce Rossa, Francesco Rocca, quando il 14 dicembre era venuto in visita sull’Isola. E’ necessario partire da una certezza: da questa parte del Tirreno niente è stato realizzato con i soldi  che la Croce Rossa ha raccolto attraverso un servizio di sms solidali, appoggiato da numerose compagnie telefoniche, e passando da un conto corrente bancario apposito. A fornire i numeri però è la stessa associazione. Non attraverso l’ufficio stampa, che interpellato qualche giorno fa non ha fornito risposte. Ma con un comunicato in pdf, scaricabile dal sito e creato a metà maggio (il 14, si evince dalle caratteristiche del file), la Cri fa sapere che le donazioni ammontano a 5.218.767.000 euro, così suddivisi: 949.543 arrivati sul conto corrente, 4.272.314 attraverso il servizio di sms. Oltre cinque milioni di euro, quindi, gran parte dei quali arrivati grazie a chi, colpito dalle immagini dal disastro, ha deciso di utilizzare il telefonino tra il 20 novembre e il 4 dicembre, data di chiusura della campagna solidale. Il comunicato, di nemmeno un mese fa, però continua, e sembrerebbe dare una prima informazione sul destino dei soldi:  “E’ opportuno ricordare che la campagna di raccolta fondi effettuata mediante numerazione solidale non consente di avere, nell’immediato, la disponibilità effettiva dei fondi ma solo a seguito di procedura di verifica contabile ed amministrativa da parte dei gestori di telefonia”. Sembra di capire che la Croce Rossa non disponga dei soldi perché le compagnie non li hanno ancora girati sui suoi conti. E pensare che a dicembre, durante un incontro istituzionale a Olbia, si era detto che gli interventi sarebbero stati immediati. Non resta che interpellare le compagnie telefoniche, con questa domanda: è vero che non avete erogato i fondi? Se sì, che tempi ci vogliono? Domanda credo lecita, anche perché nel frattempo la Gallura, tanto è il tempo trascorso, si sta preparando ad affrontare un altro terribile pericolo, quello degli incendi estivi. Di pioggia se ne vede poca (aggiornamento del 16/8: in Gallura diluvia, la gente sui tetti). Ne ho contattate due a caso, e di una posso già scrivere. La prima risposta arriva a stretto giro dalla Wind, tramite l’ufficio stampa: Wind, dicono, ha raccolto 833.450 euro che sono stati bonificati alla Croce Rossa ai primi di febbraio. Quattro mesi fa. Forse la Wind è stata più rapida di altri? Una spiegazione poteva darla la stessa Cri, ma la mail sembra caduta nel vuoto. E, se si garantisce trasparenza, perché viene detto che i soldi non ci sono quando almeno 833.450 euro sono giunti a destinazione, nelle casse dell’associazione, tre mesi prima del comunicato? Questo dice Wind. Potrebbe trattarsi di scarsa comunicazione interna… Nello stesso  comunicato viene assicurato che è stato istituito un “tavolo tecnico con la Regione” ed è attiva “una commissione interna” per decidere come utilizzare i fondi. Tavolo tecnico, cabina di regia, volano dello sviluppo, sinergia: parole sentite tante volte delle quali non si è mai ben capito il significato concreto. Sanno di tanta inutile burocrazia e pochi atti concreti, nella migliore delle ipotesi. A Olbia, per esempio, lo scorso aprile (quindi prima del comunicato in questione) era stato annunciato che i primi 100mila euro sarebbero stati distribuiti alle famiglie, individuate sulla base di una graduatoria comunale, tramite assegni circolari. Centomila su oltre 5 milioni. Almeno questi sono stati erogati? Aggiornamento 16 giugno 2014: La Tre mi informa di aver provveduto il 6 giugno (!!) al bonifico in favore della Croce Rossa della somma di 274.927 euro. I dipendenti si sono “versati” con la donazione di un’ora di stipendio, aggiungendo così 16.506 euro. Ora, la mia ulteriore domanda è:  perché ci vogliono sette mesi per fare un bonifico utile per affrontare una situazione emergenziale?

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Un commento

  1. le avversità che arriva sulla gente ingrassa le tasche di politici etc. che schifo sciacalli

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