riferisce Alba Canu
LA SARDEGNA DI THOMAS ASHBY
Fotografie 1906-1912
Paesaggi, archeologia, comunità
British School at Rome, Via Gramsci 61, Roma
16 maggio-4 giugno 2014
Apertura mostra: 16 maggio 2014, ore 18.00-19.30
Orari della mostra:
lunedì-venerdì ore 10.00-1300, 14.00-16.00
sabato-domenica ore 16.30-19.00
Quando Thomas Ashby, uno dei più importanti archeologi e topografi del secolo scorso, attraversa la Sardegna con cinque viaggi fra il 1906 ed il 1912, documentati da oltre 600 fotografie di archeologia, paesaggio, tradizioni popolari, architetture religiose, domestiche e della produzione, come le grandi miniere dell’Iglesiente, si costituisce un racconto della nostra modernità che è di eccezionale importanza.
Venerdì 16 maggio 2014 a Roma, nella sede della British School at Rome (Via Gramsci 61, ore 18.00), si inaugura la mostra “La Sardegna di Thomas Ashby. Fotografie 1906-1912. Paesaggi, archeologia, comunità”, curata, insieme al volume di grande formato, da Giuseppina Manca di Mores, per le edizioni di Carlo Delfino e promossa dalla British School at Rome, con un gruppo di lavoro composto da Alba Canu, Clara Corona, Giuseppina Manca di Mores, Marcello Madau, Bruno Pallavisini (Sassari) e Valerie Scott, Beatrice Gelosia e Alessandra Giovenco (British School at Rome).
La mostra presenta ottantadue delle trecento foto pubblicate nel volume offrendo uno spaccato originale e suggestivo della Sardegna di inizi Novecento in 58 comuni dell’isola. Le immagini di Thomas Ashby, direttore della British School at Rome dal 1906 al 1925, sono restituite al mondo culturale e ai luoghi della Sardegna.
Lo spettacolare racconto fotografico è frutto della proficua collaborazione fra la prestigiosa Scuola britannica, Università e Soprintendenze sarde , l’Accademia di Belle Arti Mario Sironi di Sassari, con la partecipazione, nella redazione dei testi introduttivi e di commento alle immagini, di personalità del mondo accademico e della tutela insieme a giovani ricercatori indipendenti.
Dopo l’appuntamento romano la mostra approderà in Sardegna dal mese di luglio, proponendosi come importante evento culturale e toccando nei prossimi due anni decine di località dell’isola.
Contatti:
g.mancadimores@gmail.com
LA SARDEGNA DI THOMAS ASHBY
Fotografie 1906-1912
Paesaggi, archeologia, comunità
British School at Rome.
Roma, 16 maggio-4 giugno 2014
Thomas Ashby – note biografiche
Thomas Ashby nasce a Staines (Middlesex, Inghilterra) il 14 ottobre 1874. Dopo aver frequentato la scuola a Winchester prosegue gli studi classici a Christ Church, Oxford, dove si laurea nel 1897.
Nel 1890 il padre Thomas Ashby Sr. si trasferisce a Roma, città che il giovane Ashby comincia pertanto a frequentare durante le vacanze scolastiche. Sarà proprio il padre a introdurlo nell’ambiente accademico anglo-italiano dell’epoca, presentandolo ai membri della British and American Archaeological Society, di cui diventerà socio effettivo nel 1896. Incontra così alcune delle personalità più importanti nell’ambito dell’archeologia romana, come Rodolfo Lanciani e Giacomo Boni; conosce Padre P.P. Mackey, autore di un celebre reportage fotografico in Sardegna.
La sua lunga attività a Roma gli consente di effettuare, con studenti e colleghi, escursioni, ricognizioni e scavi nei luoghi più significativi dell’Italia e dell’area mediterranea.
E’ dal 1906 (sino al 1925) Direttore della British School at Rome. Nello stesso anno compie, nel mese di giugno e assieme a Duncan Mackenzie, il primo viaggio in Sardegna. Vi tornerà a marzo e ottobre del 1907, nell’autunno del 1908 e infine nell’aprile del 1912.
Il senso storico dell’esperienza in Sardegna è nell’incontro fra la sua forte personalità scientifica, le ricerche di Duncan Mackenzie sul megalitismo isolano e l’intento di Antonio Taramelli di dare respiro mediterraneo alla ricerca archeologica sarda. Con Mackenzie Ashby condivise l’idea di esplorare congiuntamente Sardegna e mondo minoico, studiandone parallelamente archeologia e antropologia.
Le immagini della mostra, una selezione delle oltre seicento scattate in questi viaggi, testimoniano la grande sensibilità archeologica, paesaggistica e antropologica dello studioso inglese.
bello il tuo blog tornerò prestoa farti visita