Il documentario "Forriadroxus" al "Su Nuraghe" di Biella per la rassegna di cinema del 2010

di Federica Pilloni

 

Furriadroxus è una  versione stereo dello stesso angolo di Sardegna: da una parte i turisti "padani" che vengono a stendersi al sole che non hanno nella loro terra e dall’altra il mondo degli ultimi abitanti di un paese sempre meno popolato. Da una parte le famiglie che vanno in spiaggia per staccare la monotonia della loro vita lasciata a casa, dall’altra uomini soli nelle loro case, ma uniti nel loro Malfatano, che continuano a lavorare come solo sanno fare perché gli unici maestri che hanno avuto sono stati i loro padri e i loro nonni. Continuano a mettere in pratica nel loro lavoro quell’arte della pazienza che solo un’isola nell’isola ti sa insegnare, quando a dividerti non è il mare ma i muretti a secco in lontananza che delimitano il tuo mondo e che lo dividono anche da quella spiaggia che diventa tanto popolata quanto nemmeno Malfatano è mai stato. Propensi ancora a credere a delle promesse di essere portati in un posto ancora più caldo e meno ventilato come Pantelleria oppure a raccontare una storia di diavoli e santi, di quelle che i nonni raccontavano per intrattenersi la sera attorno al focolare. Tanto da imparare nelle tradizioni: dai pomodori secchi all’arte di forgiare coltelli tanto belli quanto affilati, dall’arte del formaggio al saper suonare l’organetto, e nello stile di vita che permette ad un 83enne di andarsi a fare il bagno, a ferragosto, dove nessun altro riesce ad arrivare!

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