di Maria Vittoria Dettoto
Nascono a Ozieri,le gemelle Squintu. Iniziano a dipingere alle scuole medie. La pittura le appassiona e vorrebbero frequentare il liceo artistico. Ma a quei tempi, parliamo degli anni settanta, mandare due “bambine” a studiare in provincia, era un utopia. Optano dunque per l’Istituto tecnico di Ozieri nel quale prendono il diploma di geometra. Appena diplomate dopo un periodo di praticantato,aprono un loro studio nel quale svolgono la libera professione per vent’anni. Un giorno, leggono in una locandina, di un corso di pittura. Durata venti ore. Sono sufficienti per risvegliare in loro la vena artistica. Iniziano a dipingere e arrivano a fare della pittura la loro attività primaria. Effettuano lavori di artigianato artistico,generalmente realizzati su trachite,raffiguranti paesaggi naturali in prevalenza,che hanno il compito di aiutare le gemelle a sostenere i costi vivi della loro passione:tele,colori,pennelli hanno costi esosi..che affrontano anche attraverso la vendita dei quadri che rappresentano il punto di forza delle pittrici. Spesso raffigurano figure femminili: sensuali,cariche di erotismo e sofferenti nei dipinti di Daniela. Dolci e raffinate in quelli di Anna, che si specializza nella cura maniacale dei dettagli: pizzi che paiono veri più che dipinti..la tecnica di pittura di Daniela è di maggiore impatto visivo,invece. Entrambe fabbricano persino le cornici artigianalmente. E la particolarità di alcuni quadri,è data dalla tridimensionalità degli stessi. Al loro interno o adagiati sulle cornici, le autrici riportano oggetti di uso comune che paiono fuoriuscire dal quadro stesso. Oggi formano anche allievi presso il loro studio privato, con corsi che rivolgono agli adulti ed ai bambini. Da alcuni anni,sollecitate dal consenso diffuso e dal successo unanime di pubblico e critica,espongono i loro quadri in mostre organizzate in giro per la Sardegna. In una di esse,tenutasi ad Olbia, venne esposti per la prima volta un quadro raffigurante una donna crocefissa, avente a contorno la Sardegna bendata. L’amministrazione comunale di Olbia venne sollecitata da alcune associazioni religiose, affinché chiudesse la mostra. Ma la mostra fu addirittura prorogata di una settimana. Tutti erano curiosi di osservare quel quadro tanto discusso o discutibile.. In realtà la Sardegna, è molto presente nei quadri delle Squintu:raffigurata come isola ambita venduta al miglior offerente. O attraverso i suoi simboli:dai mamuthones alle maschere,dagli abiti sardi ai pizzi,gioielli e specie autoctone. Il paesaggio naturale prevalentemente raffigurato è quello marino. E spesso viene ritratto il cavallo, sinonimo di libertà a loro dire. Le gemelle soni state spesso invitate ad esporre le proprie opere fuori della Sardegna,cosa che ad oggi non è stato possibile fare a causa dei costi proibitivi del trasporto delle opere,la maggior parte delle quali sono di grandi dimensioni. La prossima mostra delle gemelle Squintu si terrà a giugno ad Alghero. I dipinti sono attualmente visibili presso la pinacoteca comunale di Ozieri.