di Federica Ginesu
La narrazione sarda tra arte e scienza. Un cerchio. Le poltroncine della libreria del teatro Massimo di Cagliari sono disposte circolarmente. Il rosso e il nero della plastica si alterna a corpi, sguardi, persone che sabato hanno risposto a un prezioso invito, quello dell’associazione culturale Ananchè, incontro letterario organizzato in occasione della giornata mondiale della poesia. E’ la narrazione di Grazia Dentoni, artista sarda fino al midollo, ma cittadina del mondo in tandem con la giornalista Pia Brancadori. Insieme tessono la trama di esperienze, evoluzioni e volteggi che è vita. La vita in continuo divenire di una donna di Sardegna, cittadina del mondo. Grazia è regista,sceneggiatrice e scrittrice e molto altro. E’ riduttivo parlare di categorie.
Lei è “anima profonda di donna” , donna di teatro che semplicemente fila e sui fili “tesse relazioni”.
Sulla parete color crema dello spazio della libreria vengono proiettati alcuni minuti del documentario “Crossing the wall” . Azione di psicomagia e destino. Grazia nel 2006 vince una borsa di studio che la porta a vivere per tre mesi nel deserto di Negev in Israele. A Gerusalemme incontra in un caffè l’artista palestinese Shadi Zmorrod. Grazia oltrepassa il muro e a Ramallah dà vita alla Prima Scuola Circense per ragazzi palestinesi: quindici ragazze tra i sedici e i ventisette anni che con l’azione circense abbattono un muro che è molto più di una frontiera: è divisione, separazione, mutilazione. Scavalcando steccati mortali, mettendo in scena attraverso il circo la parte buia del conflitto, trasforma equilibrismo e dinamismo scenico in Santa Drammaturgia. Quell’evoluzione della narrazione che Grazia opera con l’azione psicomagica, cercando di tradurre il metodo psicobiologico del professore Brèbion sulla risoluzione dei conflitti e mettendo in scena, prima sul palcoscenico di asfalto e mattonelle che è la strada, poi su quello di legno lucido del teatro ,la scena dei conflitti per trovare una soluzione. Ecco da qui nasce lo spettacolo Filando: fili di narrazione al femminile in cui la partecipazione del pubblico è essenziale come nelle rappresentazioni di Arianna e Teseo e di Aracne e la ragnatela, nodi irrisolti in cui il filo deve essere sciolto per essere filato di nuovo. In un modo nuovo. E tessere trame. Nuove. Altra esperienza importante è la collaborazione col filosofo Enrico Euli con cui inizia un programma di formazione, presso l’Università di Cagliari, per futuri insegnanti in cui svolge il ruolo di tutor di Gioco e Animazione. Attraverso l’esperienza ludica spiega una disciplina che va oltre la pedagogia, insegna alle persone a guardarsi dentro e lavorare su stessi attraverso la pratica del mettere il gioco in gioco. Fino ad arrivare al suo ultimo progetto: Nuraxia,residenza artistica nel Nuraghe Orrubiu di Orroli, un lavoro che parte dalle sue origini, dal contos e memoria che esce dall’ambito personale per essere di tutti.Grazia segue il filo della sua famiglia, il bisnonno che aveva lasciato una mappa dettagliata del nuraghe prima che gli archeologici lo scoprissero e dissepellissero, per tesserlo e creare pratiche di racconto aiutata dai testi di Nuragheologia di Antonio Demuro. Nuraxia è un atto unico sui nuraghi, ricerca personale e ricerca teatrale, evoluzione di una narrazione ,narrazione dell’evoluzione dal tutto al niente all’andimirronai, ripercorrendo i diversi stadi dell’essere umano nella partitura dell’evoluzione. Nuraxia è pratica di teatro ed esperienza. . Dieci giorni in cui artisti circensi e teatrali hanno lavorato sull’inclusione col luogo, cercando di assorbire il più possibile l’energia che si crea tra arte e scienza, in un posto dove le pietre parlano e muovono relazioni, incubano creatività e conoscenza per poi metterle in circolo, in cerchio. Un cerchio. A fine serata Grazia si alza in piedi e con lei tutti i presenti e intona il canto nuragico Andimirronai. In cerchio. Un canto che parla di noi, gente di Sardegna in perenne conflitto. Un canto. Il canto che risolve i conflitti, un canto che è una danza liberatoria, un inno di libertà come il corto Frammenti di libertà: atto psicomagico tratto da una storia vera.
DOMENICA 3 GENNAIO ore 19,00 TEATRO COMUNALE DI ORROLI
L’associazione culturale Ananche presenta il film Nuraxia 2009 pratiche di teatro nei nuraghi Realizzato col contributo della Regione Sardegna, della Provincia di Cagliari e del Comune di Orroli.
La presentazione del film è a cura di Grazia Dentoni, Anna Pitzalis, Bettina Pitzurra, Monica Dovarch e Manuela Uccheddu. Ospite d’onore : zia Zaira Praxiolu
Il film fa parte del progetto “IL TEATRO DI PACE IN SARDEGNA” e narra della fantascientifica avventura di 7 artisti selezionati da tutto il mondo (Sardegna compresa) chiamati a lavorare dentro al Nuraghe arrubiu di Orroli, sotto la direzione di Grazia Dentoni. Arte e scienza si incontrano legate dal filo rosso de I RACCONTI DELLA NURAGHOLOGIA di Raimondo De Muro. Molti gli ospiti coinvolti (scienziati e artisti) nel trattare il tema de sa Nuraxia in un cerchio dondolante al ritmo dell’Andimironnai.