SUCCESSO PER "IL ROSA NUDO" DI GIOVANNI CODA, IN NOMINATION AL DAVID DI DONATELLO


di Bruno Culeddu

Prosegue  la scalata al successo  di Giovanni Coda.  L’Accademia del Cinema Italiano ha appena comunicato di aver  inserito  IL ROSA NUDO nella selezione per le nomination al prestigioso premio David Di Donatello 2013/14. Il film concorre adesso nella categoria “Opera Prima”: la cinquina delle opere finaliste verrà resa nota ad aprile. IL ROSA NUDO continua quindi a fare incetta di premi e riconoscimenti. L’ultimo in ordine di tempo è il Gold Jury Prize per il miglior lungometraggio al Social Justice Film Festival 2013 di Seattle. ll film, girato a Quartu Sant’Elena e a Siliqua,  era del resto  già stato inserito quale evento speciale, “per il suo alto valore artistico, storico e morale”, all’interno della 7ª edizione del Queer Lion Award nel corso della 70ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia . Il ROSA NUDO  è un lavoro di cinematografia sperimentale ispirato alla vita di Pierre Seel ed alla Autobiografia scritta in collaborazione con Jean Le Bitoux, che a sua volta è stato uno dei più importanti attivisti per i diritti GLBT in Francia e in Europa. Questo toccante testo letterario non è stato mai tradotto in italiano.  Parlare della vicenda traumatica di Seel significa rimarcare gli orrori compiuti dai nazisti anche nei confronti di chi era schedato come omosessuale. Il Rosa Nudo si concentra soprattutto su un episodio doloroso e terribile che segnerà per tutta la vita l’emotività di Seel che, all’epoca dell’internamento, aveva solo 17 anni, e che, deportato nel campo di Schimerck, assisterà all’atroce morte del suo compagno

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2 commenti

  1. Un film che ha il solo torto di narrare una realtà scomoda. Un film realizzato in piena autonomia ed economia, nessun ente sardo ha sostenuto questa opera neanche i comuni dove si sono svolte le riprese.

  2. Un film bello e coraggioso. Ho letto che La Film Commission della Sardegna e la stessa Regione Sarda non hanno supportato in alcun modo quest’opera: si dovrebbero vergognare. Siamo i soliti idioti che fanno la figura dei cretini ogni volta che si tratta di proteggere, difendere quei nostri conterranei che tentanto di percorrere strade alternative nel caso di questo film, a quanto leggo, conseguendo oltretutto risultati eccellenti.
    Ho visto il film a Firenze, al Teatro Verdi, c’era tantissima gente, attonita, commossa, coinvolta. E’ stato bellissimo.

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