Quest’esposizione, promossa e finanziata dalla Provincia di Cagliari, si intende proporre una possibile ricostruzione di armi, abiti, accessori e utensili nuragici, realizzati con i materiali e antiche tecniche di lavorazione, basata sulla rigorosa osservazione dei bronzetti iniziata col libro “Il Popolo di Bronzo” (Angela Demontis 2005). L’uso di tali materiali in epoca antica è avvalorato da citazioni storiche che ne testimoniano l’impiego. Proprio lo studio del piccolo “esercito” di bronzo ci fa vedere come dovevano essere abbigliate le persone in epoca nuragica, come una sorta di scatti “fotografici” dell’epoca. Attraverso un’attenta analisi delle statuette di bronzo si acquisiscono informazioni sul gusto estetico, sull’articolazione sociale e sui mestieri di una società che veniva a contatto con diversi popoli dell’area mediterranea e che da questi contatti e confronti culturali acquistava e proponeva a sua volta stimoli importanti per la crescita e lo sviluppo delle diverse etnie.
Tutti gli elementi esposti in mostra sono stati studiati e riprodotti riportando a proporzione “umana” i particolari visibili sui bronzetti.
Oggetti particolari come i cappelli femminili in vegetali intrecciati, le armi di bronzo massiccio, il vaso in terracotta, le acconciature, arco e frecce, gli elementi di legno, sono stati realizzati da esperti artigiani dei relativi settori. Alcuni pezzi, come per le spade a lama larga e i pugnali ad elsa gammata, sono le riproduzioni di modelli esposti al Museo Archeologico di Cagliari: la spada di Oroè e il pugnale di Santadi sono stati modellati dall’Autrice prima in argilla e poi “trasformati”in bronzo da un esperto fonditore col metodo di fusione a cera persa.
L’Autrice ha confezionato personalmente, e cucito a mano tutti gli abiti di lana e lino, le corazze di cuoio dei guerrieri, alcuni elementi dell’armamento di legno e rame.
Tutti pezzi unici.
Per i relativi settori di competenza ci si è avvalsi della consulenza archeologica e naturalistica.
Ogni “costume” completo è esposto indossato da un manichino.
Ogni personaggio è accompagnato dal proprio pannello esplicativo, una sorta di “carta d’identità”, completo di testi (italiano, sardo, inglese), foto del bronzetto preso in esame per la ricostruzione, disegno con lo studio del costume intero da “Il popolo di Bronzo” e disegno del costume a colori.
La mostra completa è composta da tre sezioni illustrate da pannelli didattici: la prima parte informa sulla “moda” antica nel Mediterraneo e in Sardegna; la seconda parte riguarda i 10 personaggi coi loro pannelli esplicativi; la terza parte descrive i materiali e le tecniche come l’arte della tessitura, la concia delle pelli, la lavorazione del legno, i metalli e l’argilla.
Con questo lavoro d’illustrazione e ricerca, e con la ricostruzione dei costumi nuragici, l’Autrice intende restituire, finalmente, dignità umana a queste persone ritratte con maestria nelle piccole statuette bronzee: un intero Popolo che ci ha lasciato testimonianza del suo passaggio consentendoci di riscoprire un tassello importante della nostra Storia. Gli antichi Sardi, i costruttori di torri, riprendono vita.