Rischia di essere un ritorno a casa, in Sardegna, quello della nave che tiene in pancia 300 tonnellate di armi chimiche siriane: la Ark Futura, che viaggerà con il carico di morte della terra di Assad, ha tutta l’aria di essere il cargo che quasi tutti i giorni trasporta le merci tra Cagliari e Vado Ligure. Questo è quanto ho ricostruito e potrei sbagliarmi: se è così, se c’è un errore, chi sa mi corregga. Prima un breve e semplicistico riassunto delle puntate precedenti: in Siria c’è la guerra civile, la gente viene uccisa col gas, il presidente Assad e i ribelli si rimpallano le responsabilità l’uno con gli altri. Intervengono le grandi potenze occidentali e dicono: consegnate le armi chimiche o bombardiamo. Si sfiora un nuovo conflitto stile Iraq fino a quando da Damasco arriva l’ok: ecco le armi, venite a ritirarle. Nei programmi dell’Opac gli Usa le devono prendere in carico, renderle inerti e distruggerle. Ma è necessario che un Paese del Mediterraneo si offra per ospitarle durante un breve (così si dice) periodo. In ballo ci sono Albania e Italia. La prima si chiama fuori. Resta l’offerta del ministro degli Esteri Emma Bonino e Roma chiude l’accordo, mettendo a disposizione un suo porto, che dovrebbe essere civile e non militare. Solo che Roma città un porto non ce l’ha così, come ogni volta che si parla di pattumiera nucleare, torna in auge l’ipotesi Sardegna: si parla di Cagliari, Oristano, Arbatax. Ma l’isola questo posto d’onore se lo contende con i siciliani e forse Taranto. La destinazione è top secret, ma il presidente della Regione Ugo Cappellacci ha già diffidato il governo: ci opporremo con ogni mezzo.
Ora la mia personalissima ricostruzione. Nell’operazione Siria sono coinvolte tre navi. Due cargo sui quali verrà caricato l’arsenale chimico, al varo Taiko e Ark Futura, e la fregata norvegese Helge Ingstad. Volevo capire dove si trovassero e per farlo c’è un modo facile, o così pensavo: consultare marinetraffic.com e vesselfinder.com (e ce ne sono tanti altri). In tempo reale questi siti danno la posizione di tutte le navi del mondo. Digitando Ark Futura su vesselfinder.com compare: costruita nel 1996, batte bandiera danese, ro-ro cargo ship, tutti i dati sulla stazza e poi la destinazione: Cagliari-Vado Ligure. Leggere “Cagliari” in questo contesto sembra una stonatura. Allora c’è Santo Google: la ricerca di Ark Futura porta al link di marinetraffic.com che dà la Ark Futura al largo di Cipro (dove ha lasciato il porto di Limassol, quello che secondo le cronache era il punto di raccolta della flotta scelta per l’operazione) ma non è fornita la destinazione, il che è strano: il sistema, in genere, dà tutte le indicazioni in questo senso aggiornate quasi al minuto. Invece l’ultimo rilevamento risale al 29 dicembre, in piena navigazione, e cliccando sull’icona del cargo le informazioni sembrano criptate. Per tutte le altre si vedono gli ultimi porti toccati, quello futuro, i puntini della rotta, la foto. Tutto. Qui: niente. Nella mappa però, non distante dalle coordinate dell’ultimo rilevamento, c’è il porto siriano di Latakia, quello dove verranno effettuate le operazioni di carico di Sarin e altri veleni assassini. Quindi dovrebbe essere la Ark Futura di cui tutti parlano. Resta il tarlo di quel Cagliari-Vado Ligure. La domanda ora è: esistono due navi con lo stesso nome? E’ possibile. E allora bisogna cercare foto e riscontri. La Ark Futura, negli scatti su internet, compare collegata all’arsenale chimico, ma ci sono due immagini diverse. Una con la livrea tutta blu e un’altra con un’enorme scritta sulla fiancata: DFDS Seaways. La prima è sul sito della Grendi, proprio nella pagina che riporta i collegamenti tra Cagliari e Vado Ligure (lunedì, martedì, mercoledì e sabato). L’altra è sul sito della Dfds compagnia danese. Come danese è la bandiera della nave ora attraccata in Siria. Ma la nave dovrebbe essere la stessa, in due periodi diversi, se è vero quello che scrive il sito di Repubblica nel pezzo del 5 novembre 2013 dal titolo “Nuova nave Grendi da gennaio” nel riportare dell’ingresso nella flotta Grendi del nuovo cargo Stena Carrier, il sito dice che “affiancherà la Ark Futura, attiva dal 2012 con un contratto di noleggio rinnovato sino al 2015”. E a gennaio 2012 il sito specializzato InforMare diceva che il contratto di noleggio era stato stipulato tra DFDS e Grendi. Questi sono gli elementi. Salvo errori nella ricostruzione (o mancati aggiornamenti dei siti) in Siria c’è la nave che trasporta le merci da e per la Sardegna, partendo da Cagliari. Se è così, la Sardegna in questa storia ha già dato abbastanza. O no?
A foras !!!
ma chi ce li ha mandati?
Non è accettabile che su operazioni così delicate e di impatto non vengano informati e coinvolti gli amministratori dei territori. Quanto meno i rappresentanti del Governo riferiscano ai parlamentari sardi prima che ci sia la decisione definitiva sul passaggio.