di Paolo Cerno
Non finisce mai di stupire la prolifica vivacità d’iniziative del circolo Sardi” Montanaru ” di Udine, presieduto da Domenico Mannoni. A nemmeno un mese dal riuscitissimo incontro per la presentazione del libro ” La battaglia dei Generali” ,quasi un prologo alle future manifestazioni pel centenario della grande guerra 14/18,
che ha visto immolarsi migliaia di Sardi della pluridecorata Brigata Sassari, ecco che il 14/12, ci si ritrova tutti invitati, questa volta” extra moenia “, nel vicino amico comune di Pagnacco, ospitati calorosamente in quel gioiellino architettonico che è il loro “Auditorium”, per l’incontro – dibattito: Dalla Sardegng al Friuli -Popoli, lingue e Musiche. L’imput iniziale, come ha confidato l’anima artistica del convegno, l’algherese baritono MO Domenico Balzani, che ha posto dimora in quel di Pagnacco, è nato innanzi a un caffè gustato con l’amico assessore alla cultura dello stesso comune. Poi l’idea iniziale è fermentata e lievitata proprio come il pane genuino e ha coinvolto, in primis, il sindaco Gianni Ciani e, a cascata, la locale” Pro Loco “, il nostro” Montanaru “, il rinomato complesso Folkloristico “Lis Primulis di Zampis”, la “Filologica Friulana “nella figura del suo Presidente prof. Federico Vicario, l’ “Arlef= Agenzia reg/le per la lingua Friulana” col suo Direttore dr.William Cisilino, il Sindaco di Udine prof. Furio Honsell, il prof. Marco MariaTosolini, docente di Storia della musica presso il Conservatorio di Trieste e ultimo, ma non ultimo, dalla Sardegna è giunto l’ Ono prof. Carlo Sechi, consigliere e segretario del Consiglio reg.le Sardo e direttore dell’ Obra Cultural sardo/catalana di Alghero. Dopo i saluti di circostanza del padrone di casa sindaco Ciani e del nostro presidente Mannoni, si è ascoltato l’omaggio musicale di benvenuto agli amici Sardi dagli alunni della Scuola secondaria di Pagnacco, magistralmente diretti dalla prof. Bertoldi, coro che ha iniziato con un florilegio di motivi popolari friulani, osando poi, con un buon esito stando ai calorosi applausi accordati, la sarda” Domus mea “. Il convegno/confronto fra le culture Sarda e Friulana ha preso poi corpo con l’invito sul palco, degli illustri relatori già nominati, garbatamente stimolati dal moderatore della serata prof. Roberto Jacovissi. Nei limiti del tempo concesso ad ognuno ha iniziato, doverosamente primo, chi è giunto dalla lontana Sardegna, l’ ono Sechi che ha coinvolto l’attento e numeroso uditorio con l’escursus, lungo e travagliato, degli.studi sulla lingua e la cultura d’Alghero, d’orgogliosa matrice _catalana tuttora gelosamente custodite con la tenacia tipica dei Sardi. Il secondo intervento è del prof. Furio Honsell, sindaco di Udine, capoluogo friulano che da oltre 30 anni ospita con un particolare occhio di riguardo, il circolo” Montanaru “,tanto dedicargli un verde spazio urbano intitolato” Largo Sardegna” impreziosito dal commovente monumento alla
gloriosa Brigata Sassari. Puntualmente stimolato dal moderatore, sullo stato degli atti a tutela della
lingua Friulana, ha chiarito che tutto ciò che è di competenze comunale e previsto dalle leggi vigenti viene attuato; ha poi giustamente rivendicato la primogenitura nell’assegnazione della cittadinanza onoraria al pluripremiato, anche a livello nazionale, poeta friulano Pierluigi Cappello. Ha poi coraggiosamente tentato, lui che friulano non è, un’onorevole recitazione di pochi versi del poeta in “marilenghe “, calorosi e tutti meritati, gli applausi che ha ricevuti. Il dotto William Cisilino, direttore dell’ Arlef ,terzo interrogato, noto esperto delle problematiche oggetto di discussione e di casa con i colleghi Alghero/Catalani, già presente in altri convegni sull’argomento :Puints l° e Il? sulla Carta Europea delle Lingue Regionali o Minoritarie,
ha ribadito che noi, Friulani e Sardi, non siamo “minoritari” ma, numerosa “maggioranza” nei nostri relativi territori e, come tali, dovremmo essere trattati perlomeno alla pari della Catalogna nei confronti della Spagna; visto che non rivendichiamo indipendenza politica o secessioni di sorta ma solo i diritti previsti dall’Unione Europea fin dal 1992 e che vede l’adesione di ben 47 Stati sovrani. Spera pertanto che ci siano, visti gli strumenti in vigore, buone opportunità di tutela e diffusione della sarda” Limba comuna ” , delle sue varietà e della nostra “Marilenghe” in tutte le scuole con le due specialità slovena e tedesca. Il prof. Federico Vicario, docente universitario, Presidente della benemerita Società Filologica friulana, riconosciuto specialista di paleo/friulano, socio apprezzato di numerose, anche internazionali, Accademie e Sodalizi di tutela delle lingue retroromanze, oltre che interprete e conoscitore di musica, senza essere particolarmente pungolato, ha esordito dicendo che potrebbe intrattenere l’uditorio per almeno tre ore senza nemmeno intaccare il nucleo delle materie in discussione, poi, impietosito dai pubblico sgomento e dal dilatarsi del tempo, si è attenuto ai limiti imposti dal convegno, ribadendo l’impegno, ultra nonuagenario di tutela del Friulano della Società che rappresenta. Ultimo fra i relatori ufficiali, ma sicuramente fra i primi conoscitori della cultura musicale sarda e friulana, il prof. Marco Maria Tosolini, docente di Storia ed Estetica della musica a Trieste e poliedrico conferenziere, ha deliziato tutti con la sua, fra virgolette, “lezione” sulle, unicamente sarde” launeddas”, il più arcaico e difficile strumento musicale a fiato dalle tre canne vegetali di diversa lunghezza, da suonarsi in “continuum” con una respirazione circolare. Non è mancata la citazione di “scjarazzule marazzule”, medievale canto propiziatorio all’aratura e alle semine primaverili, dal vago sentore sensuale, praticato dal popolo friulano ma inviso ai rigori della occhiuta Controriforma. Scroscianti e caldi gli applausi sono piovuti dagli spalti. Tralasciando, per non tediare, gli importantissimi discorsi dei politici presenti, ha preso finalmente posto sul palco il leggio del l° promotore del convegno, il MO Domenico Balzani che con la sua calda voce baritonale, ci ha cullati al suono morbido di una chitarra con antiche melodie sarde e classici napoletani; particolarmente apprezzata la ” Generaciò del Pa’ ” testo di Carlo Demartis e umilmente, ha ribadito, musicata, dallo stesso interprete. Le tre intense ore del convegno si sono volatilizzate sulle ali musicali del maestro Balzani e del tutto rivitalizzate dal brio giovanile delle” Primulis di Zampis ” che hanno a tutti ricordato che per ballare ci vuole grazie e vigore, elementi questi che abbiamo poi ritrovati nelle “sinfonie” di sapori e profumi del ricco “ghiringhel=merenda” allestito dalle dolci, insostituibili e laboriose donne Sarde e Friulane del nostro circolo e della generosa “pro Loco” di Pagnacco. Con in mano un profumato dolcetto sardo, sotto un cielo tornato sereno, del legittimo gelo alla friulana dopo il nebbione anomalo dell’arrivo, ci siamo salutati col vago impegno di rivederci per la nuova e lieve fatica dell’anno.
Mandi a ducj e Forza paris.