di Cristoforo Puddu
Con i prossimi appuntamenti del ciclo “Intelligenze scomode del Novecento”, la Provincia di Milano in collaborazione con l’ARES (Associazione Ricerche e Studi), dedica un significativo ed importante momento di riflessione sulla figura dell’artista Mario Sironi (Sassari, 1885 – Milano, 1961). Una serie di incontri e proiezioni di documentari Rai Educational, commentati da specialisti, verranno proposti nello Spazio Oberdan (Viale Vittorio Veneto, 2 – Milano).
In passato i cicli di incontri erano stati dedicati ad autori stranieri come Pound e Céline; ad ottobre era stata la volta di Gabriele D’Annunzio, ora tocca a Filippo Tommaso Marinetti e al “nostro” Mario Sironi, con il loro lascito artistico ed intellettuale. Sironi, figura legata alle esperienze futuriste ed artefice di un linguaggio pittorico segnato da un anticonformismo innovativo, è dunque artista “scomodo” e rappresentante ideale ed autorevole dei valori di appartenenza, identità e tradizione italiana nel secolo dei grandi totalitarismi. A Sironi è riconosciuto d’aver “dato voce all’umanesimo civile d’intonazione fascista degli anni Venti-Trenta”. Lunedì 2 dicembre, video dedicati al pittore sassarese (Duccio Trombadori commenta l’opera del “più grande dei pittori murali del Novecento”) e le relazioni di Elena Pontiggia e Luca Gallesi faranno il punto sulla sua complessa ed originale personalità artistica.
Nel 2007 è stata fondata a Milano l’Associazione Mario Sironi – con sede in Via Cesare Battisti, 11 e attualmente presieduta dallo storico dell’arte Andrea Sironi-Straubwald, unico discendente diretto dell’artista – mentre Sassari, dal 24 giugno 2011, gli ha ufficialmente intitolato l’Accademia delle Belle Arti che, in questi ultimi anni, si è particolarmente distinta per l’intensa attività di produzione artistica ed editoriale.