di Mattia Lilliu
L’inaugurazione della mostra “Semi di Pace, Suoni di Pietra” di Pinuccio Sciola, organizzata dall’Associazione Culturale dei Sardi in Toscana e tenutasi domenica scorsa nel Chiostro d’Arnolfo della Basilica di Santa Croce a Firenze, ha riscontrato un grande successo di pubblico e di critica. Al termine abbiamo intercettato la presidente della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia e ne abbiamo approfittato per fare un punto su questo evento e chiederle quali iniziative ha in serbo la FASI per il futuro.
Presidente, partiamo subito da una riflessione su ciò che è accaduto oggi. Com’è andata l’inaugurazione della mostra? “L’inaugurazione della mostra “Semi di Pace, Suoni di Pietra” è stata estremamente positiva. Il merito è dell’Associazione Culturale dei Sardi In Toscana che si è impegnata affinché fosse tutto perfetto e mi congratulo con il circolo. Poter presentare le opere di Sciola in una cornice prestigiosa come la Sala del Cenacolo della Chiesa di Santa Croce fa capire l’importanza del lavoro di Sciola e rende onore alla sua maestria. Vedere la “Città Sonora” all’interno della Cappella de’ Cerchi e un’altra opera nella Cappella de’Pazzi è stato straordinario. Uno dei momenti più intensi è stato quando Sciola ha fatto vibrare uno dei suoi Semi di Pace di fronte alla tomba di Michelangelo. Il maestro era decisamente emozionato, come tutti noi del resto. Davvero un’emozione unica e sono contenta di aver partecipato”.
Sciola arriva a Firenze nell’ambito di un progetto della FASI “Ascoltare la pietra – Sculture di Pinuccio Sciola” che prevedere l’esposizione delle opere del maestro di San Sperate in diversi circoli… “La FASI e i suoi Circoli da sempre seguono e promuovono l’opera di Pinuccio Sciola. Ricordo le mostre organizzate a Como, a Fiorano, a Mestre che hanno stretto il legame tra l’artista e i Circoli degli emigrati sardi lasciando in piazze e spazi di queste città opere di Sciola. Da questa reciproca stima e volontà è nato il progetto di una mostra itinerante cara all’artista che seguisse il percorso di Giotto e dei grandi scultori da Assisi a Padova, a Firenze, a Roma portando al di là del mare le pietre della Sardegna. La FASI si è impegnata a realizzare questo progetto con i circoli di queste città capaci di attivare rapporti di cooperazione culturale con le Istituzioni del proprio territorio tali da ottenere spazi prestigiosi per bellezza e storia dove realizzare iniziative di grande rilievo alla promozione della cultura sarda. Così la prima sede della mostra “Ascoltare la pietra – Sculture di Pinuccio Sciola” è stata a Padova il sagrato della Cappella degli Scrovegni dove in colloquio con le pitture di Giotto Pinuccio Sciola ha collocato i grandi semi di pietra che raccontano la pace e le grandi pietre sonore che creano la musica. Nello scalone del palazzo Moroni, sede del Comune di Padova, hanno svettato “le colonne infinite”, a testimoniare la forza e la vitalità dei materiali in disuso che si trasformano, con Sciola, in foresta post-moderna che segnano il risveglio dall’abbandono alla speranza. Nel Ghetto di Padova, nella sala Eleonora d’Arborea del Circolo, luogo di incontro e contaminazione culturale, l’artista ha magicamente assemblate le pietre bianche costruendo “la città sonora” popolata di luci e di suoni. Dopo Padova (maggio-giugno 2013), oggi Sciola colloquia con Michelangelo in Santa Croce a Firenze”.
Firenze e Padova unite in questo importantissimo progetto.. “Ringrazio il grande lavoro svolto dai Presidenti e dai Consiglieri dei Circoli di Padova e Firenze: entrambi celebrano il 30° anniversario dalla loro Fondazione e hanno dedicato questo evento a tutti coloro che in questi anni hanno lavorato per la crescita e lo sviluppo dei circoli”.
Un progetto ampio e curato nei dettagli, tanto da pubblicare un catalogo per ciascuna mostra. “Caterina Virdis Limentani, docente universitaria di Storia dell’arte, e di Roberto Favero, musicologo, docente dell’Accademia di Belle Arti di Milano, oltre al progetto della mostra hanno curato un catalogo che comprende i saggi critici comprende e una completa bibliografia su Pinuccio Sciola”.
Mostre importanti che portano in alto il nome della Sardegna in tutta Italia. Con quali contributi sono state realizzati? “Le mostre sono realizzate con il contributo della Regione Sardegna, Assessorato del Lavoro, con il patrocinio del Comune di Padova, del Comune di Cagliari e dell’Accademia di Belle Arti di Brera, del Comune e della Provincia di Firenze e la collaborazione dell’Opera di Santa Croce e degli Assessorati alla Cultura di Padova e Firenze. Il contributo della Tirrenia e dell’Eurotarget per il trasferimento delle opere dalla Sardegna”.
Quanta Sardegna c’è all’interno dei Semi di Pace? “Pinuccio dice che i suoi semi non hanno una “nazionalità” perché essi racchiudono la voce dell’universo, però è stato dimostrato che non tutte le pietre possono emettere suoni. Il marmo toscano non suona, anche le pietre del Trentino non sono state in grado di generare alcun effetto vocale. Sarà un caso? Non lo so. Sciola è un patrimonio del mondo, però, intanto, noi sardi possiamo rivendicare di avergli dato i natali”.
Anche perché le sue opere sono sempre in giro per il mondo e con esse la Sardegna, no? “I Semi della Pace sono da anni in giro per tutto il mondo e l’evento odierno si inserisce in un percorso che ha visto le sculture di Sciola approdare prima a Padova, dopo a Firenze, fra pochi giorni a Novara per poi proseguire il viaggio a Roma. Pinuccio Sciola è uno dei massimi esponenti artistici della Sardegna intera e noi della FASI non possiamo che essere orgogliosi di poter organizzare delle mostre delle sue opere. Basta pensare che le opere del maestro di San Sperate saranno esposte all’Italian Center di Shanghai fino al 2015”.
Quali sono i progetti futuri della FASI? “Visto che parlo con un giovane, posso anticipare che con la Consulta dei Giovani stiamo mettendo a punto un progetto formativo per poter migliorare la comunicazione dei circoli, soprattutto avendo a che fare con le nuove tecnologie. E’ estremamente importante essere al passo coi tempi e comunicare le nostre iniziative in maniera corretta. Dal punto di vista culturale, continueremo a supportare progetti di rilievo come mostre di queste tipo che portano in alto il nome della Sardegna. Ovviamente senza dimenticare gli aspetti sociali. Uno dei temi a noi più cari è sicuramente la continuità territoriale, che ci ha visto protagonista di diverse lotte, in passato, affinché vengano ripristinati i diritti dei cittadini sardi. Così come è di nostro interesse tutta la questione legata alla costituzione della Sardegna come Zona Franca. Continueremo ad occuparcene alacremente. E infine, con la Consulta delle Donne sono in ballo diversi progetti a tutela e difesa del ruolo della donna all’interno della società in Sardegna, e non solo”.
Grande Sciola, il suo giardino con le sue opere è unico
OGGI HO VISTO SU LA TV PER LA RAI IL SIGNOR PINUCCIO SCIOLA PER LA PRIMA VOLTA,SONO RIMASTA MERAVIGLIATA PER QUELLO QUE HO VISTO E UDITO ,MA PIÙ DI TUTTO LO SPIRITO DI FORTEZZA DI SCIOLA PER PORTARE AVANTI SUOI SOGNI.LÌNVIO UN FORTTE ABBRACCIO DALLA PATAGONIA ARGENTINA,CON GRANDE AFFETTO E AMMIRAZIONE— Salvatrice 25-nov.-2013 san martin de los andes neuquen Argentina
PREGO ,SE HO SCRITTO QUALCOSA SVAGLIATA ,QUIEDO SCUSA,GRAZIE.Salvatrice