UNA GIORNATA INDIMENTICABILE: L'ASCESA SUL MONTE ZEBIO PENSANDO AI CADUTI DELLA BRIGATA SASSARI CON I SOCI DEL CIRCOLO "LA QUERCIA" DI VIMODRONE


di Gianni Demartis

Una giornata indimenticabile. Un susseguirsi di emozioni straordinarie. L’ascesa all’ altopiano con gli amici del CAI di Vimodrone che ci guidano lungo i sentieri del bosco e i colori bianco e rosso, come le mostrine dell’uniforme della Brigata Sassari, dipinti sugli alberi a indicarci la via. L’arrivo in quota e la vista delle croci nel cimitero di Casoria che ti spezzano il cuore. La frenesia di conoscere tutti i ragazzi che hanno perso la vita che si trasforma quasi subito da semplice curiosità in un commovente abbraccio. Tanti nomi, tanti Comuni della Sardegna incisi nelle croci, e quelli mancanti sono rappresentati dalla scritta “Ignoto”. Le due canzoni degli amici del CAI e l’Ave Maria in Sardo cantata da noi per rendere onore ai caduti, mentre una nuvola ci avvolgeva tutti insieme…. Riprendiamo il cammino e raggiungiamo i luoghi, dove si svolse la battaglia. Provo a immaginare lo scenario della guerra e non vedo e non sento niente, è una strana sensazione, non riesco neanche a immaginare o sentire i mortai, le bombe e le mitragliatrici…. Silenzio totale. Silenzio totale anche quando ho camminato nelle trincee, ma avvertivo e sentivo la presenza dei soldati e mi sembrava di vederli. Anche qui, una nuvola ci avvolge come a volerci far concentrare l’attenzione solo in pochi metri di trincea, coprendo tutto il resto della montagna. In quegli istanti ho avuto la sensazione che quei ragazzi mi guardassero negli occhi e mi chiedessero il perché loro si trovavano li… domanda alla quale non ho saputo rispondere. In pochi istanti ho appreso, capito e provato cose che neanche i migliori libri di storia riescono a insegnarti e che mi porterò per sempre nel mio cuore…. Anche la discesa a valle è ricca di forti emozioni e sensazioni. La concentrazione sul sentiero per evitare sgradite cadute, non m’impedisce di pensare a quei ragazzi, anzi ho come la sensazione che stiano venendo giù insieme con noi. Finalmente raggiungiamo una strada bianca che ci permette di scendere a valle più tranquillamente. Anche qui in pochi istanti, ho un brivido che mi passa per il corpo…. davanti agli occhi vedo centinaia di alberi altissimi, diritti e allineati come se volessero rappresentare un battaglione di soldati schierati per renderci gli onori, e stranamente non avverto più la presenza dei “ragazzi” che ci avevano accompagnati fino ad un istante prima, come se ci fossero passati davanti per schierarsi e darci l’ultimo saluto…. Arrivati a fondo valle non posso non voltarmi e guardare la cima della montagna per rivolgere l’ultimo pensiero a loro che rimarranno per sempre lassù, mentre mi ritorna alla mente una canzone che cantavo quando ero militare e della quale solo ora ne apprezzo interamente il contenuto: A chi cade combattendo, Dio concede sorte bella, di volare lieve lieve, tra una nuvola e una stella, in quell’angolo di cielo, riservato a tutti “Voi”, dove vivono in eterno, Santi, Martiri, EROI!!!! Mi piace pensare che quell’angolo di cielo sia proprio li, sul Monte Zebio….

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