UN PIANETA MIGLIORE? DIPENDE DA NOI…


di Alessandro Raffa

PROPRIO COSI’…Ci lamentiamo della delocalizzazione, della disoccupazione: MA SIAMO NOI CHE LA INCENTIVIAMO ACQUISTANDO PRODOTTI DELLE AZIENDE CHE DELOCALIZZANO…Ci lamentiamo che i lavoratori sono sempre più sfruttati e malpagati: MA CONTINUIAMO AD ACQUISTARE I PRODOTTI DELLE AZIENDE CHE CALPESTANO I LAVORATORI…Una decina di anni fa la Nike fu investita da uno scandalo a livello MONDIALE: emerse che le scarpe – vendute nel mercato occidentale a prezzi elevati – venivano prodotte sfruttando la manodopera anche di bambini sottopagati… MA NON PER QUESTO E’ ANDATA IN ROVINA, anzi ha conquistato sempre più il mercato pagando decine di milioni di euro ai testimonial… Ci lamentiamo per l’inquinamento: salvo poi acquistare i prodotti delle aziende che distruggono il pianeta impunemente… Tutto questo perché i mass media NON INFORMANO: realizzando ingenti profitti sugli spot delle multinazionali in questione, che realizzano profitti MILIONARI, se non MILIARDARI e devolvono qualche decina di migliaia di euro in “opere di bene” per passare pure da generose… Se la TV mostrasse le condizioni in cui vengono prodotti gli oggetti che abbiamo in casa, probabilmente alcune aziende chiuderebbero 2 settimane dopo, boicottate dalla massa… ciò che non appare in TV sembra non esistere… Tuttavia certe cose si possono sapere UGUALMENTE: per esempio le case di moda per scolorire i jeans utilizzano procedure che FANNO AMMALARE IN POCHI MESI i lavoratori sottopagati che impiegano: in Turchia ne sono morti 10.000, tali lavorazioni sono state messe fuori legge, e le lobby della moda si sono trasferite altrove, continuando a provocare malattie e morte… senza mantenere gli impegni assunti con la campagna “Abiti puliti”. CERCHIAMO DI ESSERE PIU’ “CONSAPEVOLI” E “COSCIENZIOSI” POSSIBILE… non sempre è facile, ma personalmente, ci provo… e vi posso assicurare che talune aziende non vedono i miei soldi da ANNI, oppure non ne vedranno MAI… tra queste le Apple, visto le condizioni in cui lavorano gli operai che costruiscono l’i-phone..

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