di Ignazio Mariano Contu
Il nuovo Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale – de su traballu, formatzione professionale, cooperatzione e seguràntzia sotziale, della Regione Autonoma della Sardegna – Regione Autònoma de Sardigna, scrive ai Sardi dell’emigrazione.
A poche ore dalla mia nomina, pur investito da gravi e impellenti problemi che sommergono socialmente ed economicamente il mondo del lavoro in Sardegna, il mio pensiero andava a Voi, al vostro appello, lanciato lo scorso anno con quella accalorata lettera rivolta all’Assessorato del Lavoro. Mi venne subito in mente quella galassia costituita da donne e uomini emigrati negli ultimi 80 anni, e che insieme ai sardi di seconda e terza generazione rappresentano un patrimonio di conoscenze e di saperi, unico e prezioso. Con queste brevi premesse Vi esprimo i miei più caldi e sinceri saluti, non solo per l’istituzione che rappresento, ma come uno di Voi che crede nei nobili valori del volontariato. La realtà attuale è caratterizzata da un notevole grado di incertezza e di imprevedibilità. Lo stato di precarietà in cui viviamo ci espone ad una nuova emergenza. Siamo di fronte ad una nuova realtà migratoria, costituita per lo più da giovani neolaureati, che abbandonano la Sardegna dopo tanti sacrifici, non solo personali, ma delle loro famiglie e delle istituzioni che, attraverso fondi pubblici hanno negli ultimi anni favorito la loro specializzazione, rendendo più competitivi circa 3.000 giovani. Ciò nonostante, io e i miei colleghi, ma in particolare grazie all’incessante azione politica del nostro Presidente, Ugo Cappellacci, abbiamo, per la prima volta, iniziato a scalfire il muro della burocrazia italiana ed europea. Siamo tutti fortemente impegnati affinché si riconoscano alla Sardegna quei diritti finora negati che rendono la nostra amata terra ancora schiava del proprio “sottosviluppo”. Dobbiamo lottare uniti e con obiettivi precisi per favorire la rinascita della nostra Isola. Sarete certo a conoscenza della battaglia per il riconoscimento dell’insularità, non solo sulla carta, ma di fatto! Finalmente è arrivato il primo risultato. L’ultima sentenza del T.A.R., dimostra che esiste effettivamente un Trust costituito da più compagnie che con accordi occulti limitano e condizionano la possibilità di viaggiare da e per la Sardegna. Bisogna perseverare nella battaglia per le entrate e nella messa in mora del Governo Italiano per il riconoscimento di quanto ci è dovuto, affinché cessi questo scellerato patto di stabilità che deprime l’economia regionale e dell’intera nazione. Dobbiamo batterci perché dopo 40 anni di carte finalmente diventi operativa la Zona Franca integrale. Cari amici, nelle battaglie che insieme faremo, pur nella necessità di una razionalizzazione della spesa, col dialogo e con l’impegno di tutti troveremo gli strumenti e i progetti che caratterizzeranno l’azione dei circoli dei Sardi nel mondo. Voi ambasciatori e conoscitori di un mondo sempre più globalizzato, con il vostro impegno e la vostra passione potete aiutarci a rafforzare quel ponte che ci lega, non solo idealmente, ma con azioni mirate a sostenere sia coloro che, per scelta o necessità, vorranno maturare nuove esperienze all’estero, sia quelli che, credendo in un Isola che lotta per riscattarsi, vorranno continuare ad investire nella propria terra, facendo loro il motto: “FORZA PARIS”.