di Alberto Banchero
Ognuno di noi crede in qualche modo d’essere poeta o scrittore e forse in qualche modo lo siamo. Poi quando leggiamo o ascoltiamo versi o racconti ci accorgiamo della differenza. È capitato leggendo i “Ricordi, la mia Vita” di Maurizia Sollai, pubblicata nella collana “I Gatti Neri” curata – per La Riflessione di Davide Zedda Editore, da Carmen Salis, giornalista e scrittrice. Una collana nata per ospitare l’amore al femminile, l’emozione e la forza con le quali la Donna ogni giorno si nutre. E infatti, in questo primo volume che inaugura la collana, l’amore domina in tutte le sue forme regalandoci la semplicità di osservarci quasi fossimo di fronte ad uno specchio. Raccontando delle percezioni che forse non sentiamo più o non riconosciamo quali l’osservare, il sentire, guardare. Ecco la differenza: aiutarci in qualche modo a capire e capirci anche solo attraverso le sensazioni e tradurre le stesse in serenità.
Maurizia devi esserti sentita in qualche modo “liberata “ quasi esausta nel descrivere quanto l’amore può nella vita di tutti i giorni. Penso che non mi libererò mai, e mai mi stancherò di descrivere quanto sia importante l’amore, è il carburante ecologico della vita.
Come è nata la voglia di renderci partecipi? Sono sempre stata sincera, a volte anche troppo; questo mi ha portato a far leggere quello che scrivo, naturalmente con un occhio di riguardo verso le anime più sensibili.
La tua precedente collaborazione in “Senso, essenze di Donna” ti ha in qualche modo aperto la strada ? Sì. Decisamente è stato l’apripista per usare un gergo sportivo; la collaborazione con altre 4 donne mi ha arricchita e mi ha accompagnato dove sono ora e per questo devo dire grazie di cuore a tutte quante!
La vita è … Naturalmente la cosa più bella del mondo, se si riesce a cogliere l’attimo.