In un clima di profonda crisi economica vacillano tante certezze sociali e tra le strutture politiche -non più ideologiche e senza il senso del fare politica- trionfa la “peggiocrazia” che uno Stato democratico potesse generare. In questo momento, cui la Sardegna è il prototipo nazionale di un tragico e diffuso malessere da eccellenza in negativo ed ha imboccato un tunnel senza futuro economico e sociale, il Partito Sardo d’Azione si accinge a celebrare il suo XXXII° Congresso Nazionale con l’ambizione di “operare scelte coraggiose per governare una Nazione” (…naturalmente quella Sarda!).
I delegati delle otto federazioni territoriali sardiste (Cagliari, Medio Campidano, Sulcis, Ogliastra, Oristano, Sassari, Gallura, Nuoro) sono chiamati a dibattere -nelle giornate 13 e 14 ottobre, presso l’Hotel Mediterraneo di Cagliari- sulle grandi idealità che caratterizzano storicamente le aspirazioni e rivendicazioni dell’intero popolo sardo. I lavori congressuali -incentrati su “Libertà, Fiscalità, Identità, Sovranità, Governare una Nazione”- preannunciano anche un ampio dibattito sulla futura collocazione del Partidu Sardu nel panorama politico isolano, l’elezione delle maggiori cariche e soprattutto sulle tante ferite e situazioni aperte “di maggiore impatto economico e sociale per l’Isola” (Sulcis, Ottana, Fiumesanto, etc.). Dal XXXII° Congresso PSd’Az si attende un significativo rinnovamento energizzante degli organismi dirigenti, all’insegna di un fisiologico e naturale ricambio generazionale, per dare il forte rilancio di temi e programmi emersi nei vivaci e costruttivi incontri pre-congressuali di sezioni e Federazioni.