di Gian Piero Pinna
Gino Chiesa, nasce a Bonorva 79 anni fa, ma porta i suoi anni con disinvolta freschezza, trascorre a Sassari i suoi primi 27 anni e nel 1954 si diploma all’Istituto d’Arte. Trasferitosi definitivamente ad Oristano, ha insegnato Educazione Artistica nella Scuola Media numero 1, ininterrottamente per 35 anni di fila. Dal 22 al 30 settembre prossimo, si presenta di nuovo al giudizio della critica con una mostra dal titolo Contemporary Works. Nella presentazione del catalogo, il critico e docente di Storia dell’Arte all’Università di Trieste, Mario Morini, ha detto dell’artista “per Gino, l’arte è gioco appassionato, nato da una essenza visuale carica di vitalità. Ogni sua opera, anche quelle che sembrano a prima vista incomprensibili o scoordinate, viene caratterizzata e trasformata in una singolare dichiarazione dal gusto giocoso: un giocare con la realtà per la realtà. Basta riconoscere in esse la paziente disponibilità nell’operare divertendosi per, possibilmente, divertire”.
Maestro Chiesa qual è lo scopo della sua arte?
Lo faccio per diletto e per divertimento, sono tutte opere realizzate con materiali di riciclo, oppure utilizzo componenti elettronici di attrezzature che non si possono riparare, assemblandoli in composizioni abbastanza curiose e singolari.
Che cosa la spinge a esprimersi con questa forma d’arte?
È nato tutto per caso, mi son messo ad applicare dei pezzi di materiali vari per fare dei collage, poi ho provato a farlo con dei pezzi di materiali di ogni genere e il risultato non è stato male, ma lo faccio principalmente per puro diletto e per impegnare il tempo libero.
Con questo suo nuovo genere artistico, ha già fatto mostre?
Quella che sto allestendo per il 22 settembre prossimo, nei locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Oristano, sarà la mia terza mostra, alla quale ho dato il titolo di Contemporary Works, ovvero Opere contemporanee.
La sua è una forma d’arte nuova?
Questo non lo so, qualcuno mi ha detto che c’è già qualcosa del genere di un artista tedesco del 1958, in cui sono state utilizzate delle vecchie radio e altre cose simili, per sculture anche abbastanza grandi, ma l’esistenza di questo artista l’ho scoperta solo recentemente, quindi, non ho assolutamente copiato da lui.
Oltre a queste tre mostre, ha esposto anche altre volte?
Ho partecipato, con dei miei lavori, a numerose collettive, la mia specialità è il disegno e l’incisione, ma non ho mai fatto delle personali, comunque con questo mio nuovo genere, ho intenzione di continuare ancora a lungo, magari smontando opere già fatte e assemblandone altre, ma ripeto tutto per puro diletto, per divertimento e per passatempo.