di Giulia Fresca
Fino a qualche settimana fa non sembrava possibile eppure la guerra sul mare italiano è scoppiata. È quella che colpisce la Sardegna con il “continente” e che usa, come mezzi, le navi. Due in particolare: l’Amsicora e la Bonaria ovvero i nuovi acquisti della compagnia di navigazione Tirrenia contro cui il parlamentare sardo Mauro Pili ha avviato una campagna di smascheramento che riguarda gli sprechi e le manovre del Governo, tanto da indurlo ad esprimere il voto contrario al decreto sulla spending review. Ed il caso finisce in Parlamento! Dopo aver pubblicato sul proprio profilo Facebook le foto della Amsicora evidenziandone le origini greche è scoppiata una vera guerra mediatica che il parlamentare ha così commentato: «Per la Tirrenia sono finiti gli effetti speciali e anche i giochi di prestigio. I documenti fotografici e gli atti pubblicati su Facebook cancellano l’operazione mediatico-propagandistica che, per gettare fumo negli occhi dei sardi, aveva messo in piedi una vera e propria campagna ad effetto per tentare di nascondere il grande imbroglio di Stato ai danni della Sardegna e dei sardi. I documenti e le foto pubblicate sono – sostiene Pili – la più evidente dimostrazione di una campagna di propaganda messa in piedi per oscurare la firma della vendita di Tirrenia e tentare di nascondere quell’imbroglio di Stato che regalerà alla nuova Tirrenia 560 milioni di euro in cambio di tariffe alle stelle e la cancellazione di qualsiasi tipo di concorrenza sulle rotte sarde. È bastato un barattolo di vernice per coprire la truffa di Stato e le tariffe da rapina e, continua «quel luccichio di dieci giorni fa – ha detto Pili – è svanito e resta eloquente la vernice bianca impressa sul vecchio nome della nave e la ruggine affiorante. Il vecchio nome greco Europa Palace della compagnia di navigazione Minoan Lines con qualche barattolo di vernice bianca diventa Amsicora, utilizzando un nome ad effetto per rendere ancora più efficace la campagna di fumo mediatico. Non cambia niente, nemmeno il rosso che campeggia in tutta la vecchia linea della compagnia Minoan. Risparmio assoluto anche nella vernice, ma non certo risparmio destinato ad abbassare le tariffe». Le tariffe infatti sono uno dei punti nodali per i viaggiatori. Una famiglia composta da due adulti e due figli, (sopra e sotto i 12 anni) con annessa auto di media cilindrata paga, biglietto alla mano, 372,15 euro di andata ed altrettanto per il ritorno per una spesa complessiva di 744,30 euro per la tratta Napoli-Cagliari sulla nave “vergogna” della Tirrenai: la “Toscana”. Ruggine e sporcizia la fanno da padrone facendo dimenticare tutto l’amianto presente nella struttura, e senza parlare delle condizioni in cui si trovano tutti i mezzi di soccorso, dalle scialuppe ai giubbotti di salvataggio ai quali è meglio non rivolgere il pensiero. Ma sulle “nuove” navi, a parlare chiaro sono anche i registri navali greci: Il vero nome della nave è “Europa Palace”, meglio nota come una media nave da Crociera costruita nel 2001 nei Fincantieri Sestri cantieri navali di Trieste e battente bandiera greca sotto l’effige “?????? ????? ????????”, registrata nel porto greco di Heraklion e riferita alla rotta Patras – Corfu- Igoumenitsa- Venezia, ad una velocità media di 29,5 nodi fino ad un massimo di 31,6 nodi. 190 cabine per 1912 passeggeri, la nave presenta visibili segni di ruggine nonostante il recente battesimo, ma ciò che miete dubbi sono i costi altissimi che la vedono protagonista insieme alla “Bonaria”, legittimati da una convezione di Stato che Pili definisce, a ragione, “truffa” oltre al fatto che lo stesso traghetto è ancor oggi disponibile nella flotta greca della Minoan Lines. «Si tratta, come è evidente, di una di quelle operazioni costruite a tavolino per tentare con un colpo mediatico di oscurare il misfatto di una vendita di Stato opaca e scandalosa. Tutti questi elementi si scontrano con il silenzio e l’omertà di tutti coloro che avrebbero dovuto vigilare e impedire che il grande imbroglio di Stato andasse in porto senza il benché minimo rispetto di regole e leggi. A tutto ciò – ha proseguito Pili che ha presentato un’interrogazione urgente al Ministro dei Trasporti Passera – si aggiunge una tempistica davvero incredibile per la messa in servizio di queste navi greche sulle rotte italo sarde. Come è stato possibile cambiare nome di una nave? Cambiare registro di Stato in meno di dieci giorni? Queste navi battono bandiera italiana? Dove sono registrate? Come è stato possibile questo cambio di bandiera in così pochi giorni? Efficienza amministrativa delle autorità preposte? E soprattutto quando è stata richiesto il cambio di nome? E da chi? Dalla Cin? Dalla prima Cin o dalla seconda? O forse da uno dei soci della Cin poi ritiratosi?”. È necessario fare piena luce sull’operazione Tirrenia ed aprire un’inchiesta Parlamentare. Pili si rivolge al Ministro e noi italiani dobbiamo pretendere risposte ed uscire dal silenzio al di là delle logiche partitiche e di schieramento. «Questa operazione napoletana avviene tutta con la complicità del commissario della Tirrenia e la supervisione di un Ministero inesistente o complice di un’operazione devastante per la continuità territoriale da e per la Sardegna. Operazione da pirati del mare che fanno razzia di rotte e frequenze, che decidono tutto in totale autonomia senza controlli e senza la riscrittura di quelle convenzioni truffa grazie alle quali saranno elargiti 560 milioni di euro senza che nessuno sappia il motivo. Un dato è certo e inequivocabile:le tariffe restano impraticabili, hanno e stanno mettendo la Sardegna in ginocchio. E nessuno del governo dice niente. Anzi, proseguono a coprire il misfatto. Occorre – conclude Pili nell’interrogazione – un’inchiesta parlamentare su quanto sta accadendo, è indispensabile che il parlamento apra un fascicolo urgente sull’intera vicenda della vendita Tirrenia. Si deve accendere non uno ma cento riflettori. In gioco c’è un diritto inalienabile, quello alla libertà di movimento di un popolo. Diritto che viene negato a colpi di vernice e di tariffe alle stelle». Cosa succederà adesso? La compagnia greca è di Grimaldi e l’amatore della Nuova Tirrenia, Vincenzo Onorato certamente non rimarrà inerme di fronte alla possibilità che possa saltare un affare di Stato. “Amsicora e Bonaria” ricordano molto i casi delle lenzuola d’oro delle Ferrovie dello Stato, degli aeromobili Alitalia, dei vagoni di “latta verniciata” per le tratte del sud e non ultima per gli appalti privatizzati della A3 Salerno Reggio Calabria…e certamente ne abbiamo dimenticati molti altri!
che vergogna!!!!i sardi,fanno tanti sacrifici x andare in Sardegna,questi sono i risultati!!!!!
Non mi vengono in mente altre parole se non SCHIFO e VERGOGNA
Grazie a Massimiliano Perlato ed a http://tottusinpari.blog.tiscali.it/ che hanno pubblicato il mio articolo. Amo la Sardegna da sempre, una terra che mi ha vista piccolissima nella diffidente Ottana ed adolescente nella mineraria Iglesias…Oggi mi reputo la voce al di là della sponda che trasferisce in Continente, come un ponte virtuale, i problemi che non sono solo dei Sardi, ma di tutti noi.
presa una proprio ieri…tal “Bonaria”…con scritte…rigorosamente in …GRECO!!! ( tanto per rinfrescare gli studi…)
affondiamole
complimenti onorevole,lei effettivamente è l’unico del governatorato sardo che si sta interessando la prova che segue tutti gli emigrati sardi nei vari congressi,vedi ultimo di Abano. dare un giudizio a questa sceneggiata napoletana e come fare un complimento ma la sceneggiata più grossa è che vi è l’avvallo del governo o chi per esso,scusate il mio sfogo e grazie per l’ospitalità.
Sono daccordo che questa è stata un operazione opaca degna dell’Italia, ma vorrei focalizzare su un’altra questione, che le due navi venivano dalla Flotta Minoan era ben chiaro dall’inizio, e a pareri tecnici le unità in questione sono tutt’altro che ferri vecchi, ma ottime navi traghetto e dà fastidio leggere tanta approssimazione su quest’articolo, come ”’medie navi da crociera”’, non sono navi da crociera ma traghetti per trasporto passeggeri auto e merci punto e basta, e non sono costruite alla Fincantieri di Sestri a Trieste perché Sestri Ponente è un quartiere industriale di Genova. Quando si vuole fare sensazionalismo lo si faccia perlomeno informandosi bene, altrimenti è il solito giornalismo approssimativo.
Europa Palace è una signora nave, non recentissima ma quando si parla di navi, 10 anni sono davvero pochi visto che è molto frequente vedere traghetti di 20 o 30 anni perfettamente funzionanti e in ottimo stato. Al suo esordio era uno dei fiori all’occhiello della Minoan Lines, famosa per aver creato una linea di traghetti ad alta velocità tra la Grecia e l’Italia e la Europa Palace faceva linea fra Ancona e Patrasso trasportando 730 auto e quasi 2000 passeggeri a quasi 30 nodi di velocità (moltissimi dei traghetti del mediterraneo non superano i 18/20 nodi di velocità). E’ una nave di moderna concezione un “fast cruise-ferry” che grazie alle dotazioni di borgo come ristoranti, 3 bar, discoteca, piscina, belle cabine ecc, permette di trasformare il semplice traghettamento di medie distanze in minicrociere. Peraltro sono della stessa classe di Nuraghes e Sharden anche se diversamente allestite negli interni. Un vanto per la cantieristica italiana. Il suo unico lato negativo è il consumo di carburante che i suoi 62.520 kW prodotti da 4 motori 16 cilindri molto generosi, pretendono…
Adesso fra l’altro con la crisi degli aerei qualcosa potrebbe cambiare nei prezzi… certo che sta cominciando a essere un problema assurdo
Dopo un sacco di anni che utilizzavo l’aereo per scendere in Sardegna io e mia madre, per risparmiare utilizzando il fatto dello sconto nativi, abbiamo utilizzato la nave. Come costi devo dire bassissimi e convenienti (a patto che prendi lo sconto nativi) e devo dire puntualità al massimo, su questo è davvero un servizio impeccabile…ma il resto…oh mamma il resto lasciamo stare. Avevamo poltrone all’andata e ponte al ritorno. Premetto che io ero rimasto alle navi normali, quelle bianche e azzurre, non avevo la minima idea che avessero cambiato con queste qua, comunque all’andata non funzionava l’ascensore (che si bloccava con le persone dentro) e non funzionavano le scale mobili, arrivati faticosamente alla sala delle poltrone dopo aver chiesto al personale di bordo scazzatissimo arriviamo alla sala delle poltrone e il signore dello staff ci sbaglia venti volte i posti, ha fatto spostare 10 persone ed avevano tutti i posti sbagliati. Poltrone di prima classe scomode come la morte, colazione al bar disorganizzata perché il cassiere si era spostato a prendere le paste che mancavano e la gente in fila non poteva pagare e di conseguenza il barista era fermo impalato. Lamentele ovunque e gente arrabbiata (giustamente). Viaggio di ritorno in ponte decisamente più piacevole perché abbiamo dormito nei divani del bar. Per andare in bagno bisogna andare all’ultimo piano in cima alla nave, scomodissimo se l’ascensore non funziona ( più che altro per mia madre che è anziana e si doveva fare tutte le rampe di scale a piedi). Servizio pessimo veramente, navi pessime, bottiglie di birra che rotolavano ovunque sul ponte esterno, personale che se ne fregava e chiacciherava per cavoli loro, cani ovunque sia dentro che fuori senza museruola…insomma veramente brutte!!!!!!!!!!!! Gli unici punti a favore, come ho scritto, sono i prezzi contenuti per i nativi della Sardegna e la puntualità veramente impeccabile. Spero che risolvano tutto il resto perché è davvero un peccato!!